Avezzano. “Che bello era entrare nel tuo ufficio e sentire il rumore mentre battevi sui tasti neri della tua Olivetti verde, mentre scrivevi i pezzi da leggere nel telegiornale delle otto e trenta, ogni sera. Una volta quando Alessandro ti chiese se non ti veniva il mal di testa con quel rumore, rispondesti: ‘Il mal di testa mi viene se non lo sento’. Che bello leggere i tuoi articoli sui quotidiani e che bello sentire in giro: ‘Hai letto gli articoli del giornalista Fabrizi?’. Che bello dopo la scuola venire a trovarti e parlare con i tuoi colleghi, che quando ti cercavano per le stanze ti chiamavano: ‘Direttore!’.”
E ancora: “Che bello vederti agli incontri dei Lions, bello come il sole, con la tua chioma grigia, poi bianca e quegli occhi di un azzurro che non finiva mai”.
È solo una parte dell’ultimo saluto al giornalista Filippo Fabrizi, da parte dei figli, Pietro e Alessandro. A leggere un’emozionante lettera al papà, è Pietro, dall’altare della Cattedrale dei Marsi, dove a vederlo parlare in pubblico è sembrato un po’ a tutti, rivedere quel padre elegante e sempre composto che ormai non c’è più. Nessuno è riuscito a trattenere la commozione, soprattutto quando il fratello maggiore lo ha sostenuto, con una mano sulla spalla. Esattamente come avrebbe fatto il padre, in un momento così difficile. “Questa volta tocca a noi prendere il microfono e parlare”…
Fabrizi è morto domenica a Modena, nella sua casa in Emilia Romagna, dove viveva con la moglie Mariella dal 2017. Durante tutta la cerimonia i due figli, che hanno perso la loro mamma oltre 20 anni fa, hanno abbracciato e sostenuto Mariella. A lei e a sua figlia sono andati i saluti e i ringraziamenti delle persone che oggi hanno partecipato all’addio di quell’uomo sempre cordialissimo e mai fuori posto, di Avezzano, morto a 84 anni dopo una malattia. Per l’amore con cui l’hanno accudito, fino alla fine dei suoi giorni.
Il commovente saluto dei figli Pietro e Alessandro nella Cattedrale dei Marsi
Nella chiesa, Stefano Pallotta, presidente dell’ordine dei giornalisti d’Abruzzo, il collega Eliseo Palmieri, commosso e addolorato, con cui ha condiviso tutta la sua carriera e altri amici della stampa. Tra gli altri, gli amici di sempre dei figli, i rappresentanti dei Lions, arrivati anche da altre province.
“Con Filippo Fabrizi se ne va un uomo di altri tempi”, ha detto nell’omelia il parroco don Claide Berardi, “Filippo, con i suoi modi, con la sua discrezione, con il suo tono di voce sempre basso e la sua ragionevolezza, rappresenta un uomo di altri tempi che però ci lascia una speranza per il futuro. Perché esistono ancora uomini così”, rivolgendosi con un affettuoso gesto ai figli al banco davanti a sé.
“Era un uomo che amava la sua città e l’ha raccontata sempre con grande orgoglio”, ha continuato il sacerdote, “lo ricordo in due episodi che possono spiegare quell’amore. Era il tempo di Pasqua e passavo per le abitazioni per la benedizione. Mi accolse in casa con la sua famiglia. Mentre parlavamo mi mostrava dalla finestra dalla sua casa Avezzano e mi diceva: ‘Guarda che bella’. E poi un’altra volta, quando stavamo promuovendo una raccolta fondi per la Cattedrale. E lui disse che tutto quello che avrebbe reso più bella la chiesa e Avezzano lo avrebbe trovato sempre d’accordo. Quando si pensa a un uomo con tanti impegni, con una vita professionale ricca di avvenimenti non si pensa facilmente che una persona possa essere vicina anche alla chiesa e invece Filippo, e voi ne siete testimoni, viveva da cristiano e per questo oggi lo affidiamo con fiducia nelle mani del Signore. La morte appare sempre ingiusta, provoca dolore ma il Signore viene e ci dà speranza. Perchè questo tempo che ora ci sembra perduto ha ancora la testimonianza di persone come lui. Lui continuerà ad essere presente con la sua signorilità e la sua disponibilità verso tutti”.
La storia di Filippo Fabrizi, una pagina di storia di Avezzano e della Marsica
Filippo Fabrizi non è stato solo un giornalista, è stato anche uno scrittore e un cultore di storia locale. Era nato all’Aquila il 12 gennaio 1937 ma si trasferì ad Avezzano nel 1952. Nel 2017 si è poi trasferito a Modena. Diplomato in Ragioneria il 20 luglio 1956, fu l’unico promosso in quella sessione estiva.
Il lavoro in banca
Fu assunto per concorso pubblico il 1° agosto 1958 dalla Banca Popolare della Marsica di Avezzano che aveva aperto la sua sede ad Avezzano il 28 gennaio dello stesso anno. Rimase nella stessa Banca ininterrottamente fino al 1996, contribuendo in maniera determinante all’affermazione dell’Istituto, ad Avezzano e nella Marsica. Diede vita a una serie di iniziative pubbliche destinate a promuovere l’immagine dell’Istituto di Credito nella città e nel territorio. Fra queste, la più nota, è la premiazione dei “Sessanta sessantesimi”.
Ha percorso tutti i gradini della carriera: ha ricoperto il ruolo di direttore delle filiali di Capistrello, Collelongo, Gioia dei Marsi, fu funzionario di sala, segretario generale, direttore della storica sede di via Marconi e infine direttore della nuova sede centrale in via Monte Zebio.
Nel 1997 la Banca del Fucino lo chiamò a dirigere la sede di Avezzano, capo-gruppo della Marsica e vi rimase per due anni. Tornò quindi alla Banca Popolare, ancora alla direzione di sede, fino al 17 gennaio 1999, quando volontariamente decise di andare in pensione dopo oltre quarant’anni di servizio. La Banca Popolare, che nel frattempo era stata acquisita dalla Banca Agricola Mantovana, gli conferì un incarico di consulenza e collaborazione per due anni. L’incarico, sotto altre forme, gli venne confermato, per alcuni mesi, anche dalla Banca Toscana, quando questa subentrò nella proprietà azionaria della ex-BPM. È stato anche iscritto, per un breve periodo, all’Albo dei Promotori Finanziari.
Il giornalismo
Sin da giovanissimo si è occupato di giornalismo, con passione e professionalità. Il suo primo articolo comparve, nel 1956, su “Il travasetto” un inserto del “Travaso” (settimanale satirico degli anni Cinquanta) diretto da Guglielmo Guasta, poi fu, per due anni, vice corrispondente del Messaggero nella redazione marsicana guidata da Luigi Marini. Il lavoro in Banca lo allontanò dal giornalismo per alcuni anni. Riprese, negli anni ’70, a collaborare con quotidiani e periodici. Fu il principale redattore con Cesidio Di Gravio di “Marsica Domani” sin dal primo numero; è stato poi direttore responsabile, dalla fondazione, del “Notiziario dell’Artigianato” che poi lasciò a Enzo Rebecchi e Paolo Cipriani.
Fu direttore responsabile di TeleRadio Veronica 101, Radio Antenna Futura. Fondatore, insieme ad un gruppo di imprenditori, di Telesirio. Qui, per sette anni, fu direttore dei programmi e conduttore del Telegiornale. Collaborò anche con Telemarsicabruzzo (poi ATV7), con Tele Rolling e infine con Antenna 2.
Nella sua carriera di giornalista Fabrizi ha intervistato centinaia di persone e personaggi. Fra gli uomini politici nazionali: Amintore Fanfani, Giulio Andreotti, Oscar Luigi Scalfaro, Giorgio Almirante, Gianni Letta, Umberto Bossi, Nilde Iotti, Vittorio Sgarbi, Natalino Di Giannantonio.
Per alcuni mesi tenne, insieme a Luigi Marini e Giovambattista Pitoni, la responsabilità di un inserto autonomo all’interno di “Marsica Domani”. Suoi articoli sono apparsi su “Il Messaggero”, “Il Tempo”, “Il Centro”, “La Voce Repubblicana”, “Il Corriere dello Sport”, “Abruzzo nel Mondo” e in vari “numeri unici” locali. Ha tenuto, per alcuni mesi del 2010, una pagina su “Il Velino-Lo Sguardo dei Marsi”, edito dalla Diocesi di Avezzano.
Ha curato varie pubblicazioni: “Avezzano. La fotografia racconta”, “Avezzano. Le immagini di una città” e, insieme a E. Palmieri, “Visti da Ercole”, due pubblicazioni per i 30 anni e per i 40 anni del Lions Club Avezzano”. In occasione dell’apertura della nuova sede di via Monte Zebio ad Avezzano, scrisse una breve storia della Banca Popolare della Marsica dal 1958 al 1985. Fu coordinatore editoriale del volume “Vicende e Storia critica del Premio Avezzano 1949-2001” e del numero unico “Teatro dei Marsi” per la stagione inaugurale degli spettacoli.
Ha compiuto poi uno studio comparativo degli Statuti dei sette Distretti italiani dei Lions. Fabrizi è stato autore del volume “Avezzano. Cinquanta anni di Sindaci e Consigli Comunali, 1958-2008” una minuziosa rassegna della vita amministrativa della città. Autore del libro “Nato il 13 gennaio 1915” un romanzo fra storia e cronaca della città di Avezzano con prefazione di Natalino Irti.
Ha pubblicato un’originale rassegna di personaggi femminili dal titolo: “Donne d’Avezzano” e fu autore del testo del documentario filmato “Avezzano-Spazio e tempo”, con la regìa di Gilberto Porretta. È stato direttore della Rivista Distrettuale “Lions Insieme” recapitata a domicilio dei quattromila Lions di Romagna, Marche, Abruzzo e Molise. È stato componente del Comitato di Gestione della ULS di Avezzano quale Sovraintendente al Servizio di Medicina Legale e del Lavoro.
È stato candidato indipendente al Senato nelle liste del Partito Repubblicano Italiano. Candidato al Consiglio Comunale di Avezzano nel 1990. Ha fatto parte del Collegio Sindacale dell’ATAM (Associazione Teatrale Abruzzese Molisana). È stato fra i principali organizzatori, per conto della Amministrazione Comunale, delle prime due edizioni della Festa del Libro ad Avezzano. Per tre anni addetto alle Pubbliche Relazioni della Associazione Musicale “Il Fabbro Armonioso”.
Il vero spirito del giornalista
L’attività nei Lions
Filippo Fabrizi fu insignito del titolo di Maestro del Lavoro, avendo ottenuto la Stella al Merito con Decreto del Presidente della Repubblica il 1° maggio 1986.
È stato per tre volte Presidente del Lions Club di Avezzano. Nella Associazione dei Lions italiani ha ricoperto incarichi di alto livello (cerimoniere Distrettuale, Addetto Stampa Distrettuale, Vice Direttore della Rivista “Centootto A”, Vice Governatore, candidato Governatore). Ha fondato il Lioness Club di Avezzano, poi trasformatosi in “Lions Club Avezzano Monte Velino”. Ha ideato e promosso l’istituzione del “Lion d’Oro”. Socio a vita nominato dal Lions club di Modena Estense. Ha ideato e curato la realizzazione dei busti in bronzo in memoria di Sindaci della città di Avezzano (Aurelio Irti, Antonio Iatosti, Angelo Tirabassi) eretti nel parco della Agenzia Regionale di Promozione culturale ad Avezzano e del busto in bronzo dedicato a Mario Pomilio su Corso della Libertà ad Avezzano.
L’omaggio per la festa degli 80 anni, un prezioso video ricordo
Ed ecco la storia del giornalista avezzanese, raccontata in un video realizzato da Giuliano Gentile, per i suoi 80 anni. Dall’inaugurazione della prima TV privata locale nella Marsica, al primo TG della sua storia fino alla storica intervista all’allora sindaco di Cerchio.