Per questo si è deciso che la bomba sarà spostata in un’area in cui sarà fatta brillare. Il tempo per il trasporto è calcolato in circa sei ore.
Il raggio, come emerso dalla riunione di questa mattina, cui ha presieduto il sindaco della città di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, potrebbe ridursi del 50 per cento con lavori che però non si riuscirebbe a fare in meno di una ventina di giorni. Si potrebbe infatti costruire una specie di bunker intorno all’area. Ma costa troppo e ci vorrebbe troppo tempo per realizzarlo.
Ora l’amministrazione comunale è impegnata per realizzare un “vademecum”, sempre come concordato stamane in Prefettura, per allertare e far capire alla popolazione le fasi di tutta l’operazione, già fortemente attenzionata chiaramente da tutte le forze dell’ordine locali.
Durante le operazioni si stima che in un raggio di circa un chilometro e mezzo andranno blindate porte e finestre. Mauro Casinghini, direttore dell’agenzia regionale di Protezione civile, ha espresso la propria preoccupazione in particolare per l’istituto Don Orione e per la clinica Di Lorenzo, dove ci sono persone fragili, non facilmente trasportabili altrove.
Il Comune di Avezzano ha già fatto sapere di aver aperto le porte del Coc, il Centro operativo comunale che ha sede in via Fontana, che ha il compito di raccordo e coordinamento delle funzioni del piano di emergenza. I numeri da chiamare per emergenze e informazioni sull’argomento sono: 0863 1809815 e 366 6712054.