Avezzano. Avezzano cambia volto, passerella sopraelevata, nuove strade e nuove piazze: la città del futuro. Ecco l’Avezzano del futuro, una città che raccoglie nuove sfide senza dimenticare la propria memoria storica.
Approvato il progetto esecutivo di “Avezzano Vecchia”: accoglienza/turismo, mobilità sostenibile, nuovi spazi culturali e di aggregazione.
La trasformazione in viali urbani di parte di via Vidimari e via Mattei, la realizzazione di una nuova piazza nell’area dell’ex Omni, la rifunzionalizzazione dei giardini del castello, la realizzazione di una passerella sopraelevata e un’area parcheggio coperta da pensiline fotovoltaiche quale elemento energetico del nuovo sistema urbano che permetterà di percorrere, a piedi o in bicicletta, un anello di circa un chilometro incontrando un castello, due piazze (piazza Torlonia e piazza san Bartolomeo), un parco (parco Torlonia) ed una grande aree parcheggio coperta, retrostante all’edificio della Asl.
Un nuovo sistema socioculturale e ricreativo, ma anche sportivo, per nuove opportunità di crescita e qualificazione della vita urbana. Con questo obiettivo è stato approvato il progetto esecutivo per la “Riqualificazione urbana, architettonica ed archeologica dell’Avezzano vecchia”. Oltre cento elaborati grafici per un investimento complessivo di 4milioni e mezzo. Un maxi-intervento di programmazione e pianificazione territoriale per il quale l’amministrazione comunale, che ha commissionato il progetto, ha già messo sul piatto della bilancia circa un milione e che punta a ridare valore all’area che rappresentava il cuore storico della città prima del terremoto del 1915.
“Riconoscere e valorizzare i luoghi identitari in chiave contemporanea è il vero leit motiv del progettazione”, spiega il presidente del Consiglio comunale di Avezzano, Fabrizio Ridolfi, “è così che storia, agricoltura, turismo, ambiente, politica e decoro urbano si legano e mutano verso una prospettiva di sviluppo socio economica ed ambientale. Una trasformazione importante per tutta la Marsica, non solo per la sua città territorio”.
In particolare, il progetto interviene su una vasta porzione di città creando un nuovo sistema ciclopedonale che unisce piazza Torlonia, piazza Castello e piazza San Bartolomeo. Ulteriore elemento di connessione, dello spazio e del tempo, è la “passerella ciclopedonale”, un vero e proprio ponte tra passato e futuro che si innalza dolcemente dalla nuova piazza che sorge sull’area dell’Ex Omni adiacente al Parco Torlonia estendendosi come un “nastro morbido” fino a scendere a piazza Castello. Da qui il percorso ciclopedonale prosegue a quota terra percorrendo via Vidimari e via Orazio Mattei, nella loro nuova forma riqualificata, fino ad arrivare al Parco Torlonia dove è prevista una recinzione perimetrale dell’area verde.
Il primo step del progetto, già portato a termine dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianni Di Pangrazio, coincide con l’intervento realizzato a piazza San Bartolomeo, luogo simbolo della città distrutta dal sisma. Nel complesso il progetto ha l’obiettivo di creare un’infrastruttura sociale e culturale capace di sviluppare connessioni funzionali e relazionali.
Per realizzare tutto ciò si prevedono modifiche alla viabilità esistente come la chiusura di un piccolo tratto di via Roma, una “zona 30” a traffico limitato nell’area dei viali urbani e mentre un unico senso di marcia da via Pazza Torlonia verso piazza Castello.
“Il maxi intervento”, conclude il presidente Ridolfi, “si inserisce in un più ampio asse urbano di riqualificazione e rifunzionalizzazione che parte dal Campus a nord della città, passando per il Nuovo Municipio fino a piazza Matteotti e corso della Libertà, entrambi oggetto di ampi interventi. L’asse prosegue verso piazza Torlonia con il parco dell’ex Arssa recentemente riaperto alla città, Castello Orsini con la pinacoteca appena risistemata e verso Sud fino alle nuove scuole via Fucino, via Pertini, il cimitero monumentale da poco riqualificato e, infine, piazza San Bartolomeo, pietra miliare di questo progetto denominato Avezzano vecchia. È la visione della città che guida ogni passo come i pezzi di un puzzle che, volta per volta, andiamo ad inserire”.








