Avezzano. Nasce una nuova figura che unisce meccanico ed elettrauto. Lo prevede una legge operativa dal 5 gennaio, ma una vacatio normativa impedisce ai neo-imprenditori, per lo piu’ giovani, di avviare l’attivita’. Siamo sommersi – dice il direttore della Cna di Avezzano, Pasquale Cavasinni – da centinaia di proteste dei tanti che si sono visti respingere le domande alle Camere di commercio”. Serve, infatti, un corso di formazione che non e’ ancora stato istituito. “Cosi’ si impedisce di creare nuova occupazione mentre in Italia muoiono 600 imprese al giorno e la disoccupazione galoppa”. Il vecchio meccanico va in pensione, arriva il “meccatronico”. O meglio vorrebbe. Perche’ per ora aprire un’officina di meccanico-elettrauto insieme, come previsto dalla nuova legge (la 224-2012) che dal 5 gennaio scorso ha istituito l’inedita professione del “meccatronico” non si puo’. Un vulnus nella nuova normativa ha creato una vacatio di competenze. “Ad oggi – prosegue la Cna -centinaia di imprenditori si sono visti respingere le domande di iscrizione alle Camere di commercio. Davvero strano, considerando che si tratta dell’avvio di nuove imprese, in gran parte di giovani under 30, in un Paese dove chiudono 600 aziende al giorno e la disoccupazione giovanile e’ alle stelle. Ma il meccatronico per ora esiste solo sulla carta. La norma transitoria c’e’ per chi opera gia’, e prevede cinque anni di tempo per frequentare un corso e acquisire le nuove competenze. Se infatti un giovane, operaio specializzato dopo almeno cinque anni di lavoro in officina, si presenta alla Camera di commercio per l’iscrizione e avviare l’attivita’ in proprio si vede chiudere la porta. Scomparsi quindi sia meccanico ed elettrauto, non c’e’ ancora il meccatronico, i primi arriveranno infatti non prima di un paio d’anni. E nel frattempo? E’ una storia che lascia sbalorditi. Mentre le imprese e le famiglie combattono ogni giorno per andare avanti nonostante i colpi della crisi, la nostra burocrazia sembra vivere su un altro pianeta”. “Ben venga il meccatronico, evoluzione naturale del mestiere di autoriparatore, oggi le automobili sono computer e non ha senso separare le competenze, in pratica i meccatronici operano gia’”, spiegano gli autoriparatori che hanno gia’ proposto la loro soluzione al ministero dello Sviluppo economico. “Servirebbe un dispositivo tecnico, ad esempio un parere competente rilasciato dal Mise, per permettere l’iscrizione in una sezione provvisoria dei neoimprenditori, per il tempo necessario per fare in corso. Semplicissimo, ma il ministero fa orecchie da mercante, non si riesce a ottenere un incontro ne’ a ottenere una risposta che chiediamo ormai da settimane. E’ paradossale, ma cosi’ si impedisce di creare nuova occupazione”. “Chiediamo ai decisori di fare ogni sforzo possibile per chiudere al piu’ presto questa ulteriore, brutta pagina di storia italiana”.