Avezzano. Parcheggi e strisce blu: ad Avezzano sta per finire l’era dei ticket e sta per iniziare quella della tecnologia che funziona con un sistema pensato, monitorato, misurabile e gestibile anche da remoto, tramite telefonino. Via i parcometri vecchi, si apre la strada ad un percorso diverso con l’obiettivo, però, di evitare rischi di affidamento di lungo periodo, senza aver testato il sistema più adatto alle esigenze del capoluogo marsicano.
Con la nuova delibera della Giunta Di Pangrazio, il momento è arrivato: è stata approvata ieri la gestione sperimentale della sosta a pagamento. Un test che durerà dodici mesi per vedere cosa succede quando si innestano tecnologie, nuovo personale, un nuovo sistema.
La delibera non si limita a dire “proviamo”. Dice come si opera: nuovi parcometri, finalmente digitali e affidabili; software centralizzato per pagare senza complicazioni; manutenzione costante; personale operativo dedicato; controllo più presente; segnaletica aggiornata.
Il quadro è tracciato. Ora bisogna individuare il soggetto che concretamente porterà avanti la sperimentazione: il gestore che per un anno sarà lo “starter” di questa rivoluzione gentile della sosta che sarà comunque comunicata nei dettagli. Dodici mesi: il tempo giusto per capire, contare, correggere. Per misurare la risposta dei cittadini e vedere se certe scelte diventano la nuova normalità.
Nel frattempo, la geografia dei posti auto sta cambiando. Ai 900 stalli esistenti, infatti, si aggiungeranno a breve i 220 posti del parcheggio della stazione, dove i lavori procedono con una costante velocità di manovra: la prospettiva concreta prevede la consegna del parcheggio di piazza Matteotti entro dicembre. Il che significa che potrebbe essere operativo già all’inizio del nuovo anno: per i più ottimisti anche prima.
E, mentre il parcheggio nascerà, la piazza attorno continuerà a trasformarsi: il restyling, infatti, prosegue in parallelo.
Con un parcheggio custodito — e con una gestione più moderna delle zone blu — arriverà anche una maggiore presenza degli operatori sul territorio. Un presidio diffuso, non tanto per sanzionare, ma per assicurare una realtà più ordinata.
È una delibera tecnica, ma anche, in controluce, un gesto politico e culturale: dire che la sosta non è un fastidio ma un servizio da progettare. E che la modernità, può passare anche da una diversa gestione dei posti blu.
Come sottolineato dall’assessore Filomeno Babbo: “Un anno di sperimentazione è sicuramente utile per verificare ciò che teoricamente prevediamo. Ci serve anche per registrare le esigenze, capire come viene recepito questo piccolo cambiamento dalle persone. Parliamo di sistemi che diventano gradualmente operativi in varie parti d’Italia con ottimi risultati e di un’azione che abbiamo sempre considerato necessaria”.







