Avezzano. Sala consiliare del Comune di Avezzano gremita di studenti e di pubblico per la Tavola rotonda organizzata in occasione della conclusione del lavoro delle giurie popolari del XIII edizione del Premio nazionale di Cultura “Benedetto Croce”. Ad introdurre il pomeriggio di studi è stato l’assessore alla Cultura, Pierluigi Di Stefano, che ha ricordato quanto il pensiero filosofico e politico di Croce sia ancora oggi tanto attuale. «È un orgoglio ospitare nella nostra città un Premio di tale pregio, come è successo in passato per importanti città abruzzesi come Pescara, Chieti e Sulmona», ha detto l’assessore, «non abbiamo bisogno di chissà quali grandi cose o chissà quali grandi uomini. Abbiamo solo bisogno di più gente onesta», ha continuato citando il filosofo nato a Pescasseroli, accendando ai valori che hanno ispirato il suo percorsi di studi universitari, «Croce è stato un antesignano e un innovatore».
L’incontro culturale, presentato dal giornalista Pasquale D’Angelo e moderato da Antonio Di Fonso, docente del Liceo Scientifico Fermi di Sulmona, è stato introdotto da Corrado Dell’Olio, dirigente scolastico dell’Iis Galilei di Avezzano. Hanno relazionato, oltre all’assessore alla Cultura del Comune di Pescasseroli, Attilio Pistilli, Paolo D’Angelo, professore dell’Università La Sapienza di Roma, Francesco Vissani, ricercatore Infn Gran Sasso, Marco Presutti dell’Istituto Nazionale di Studi Crociani e Raimondo Castellucci Sr Director Facilities Micron Semiconductor Italia.
Ospite dell’autorevole Tavola rotonda è stata Marta Herling, segretario generale dell’Istituto Studi Storici, fondato da Benedetto Croce, nonno della Herling. Herling ha espresso apprezzamento per la scelta di accogliere nella sala consiliare del Comune di Avezzano, una tappa del Premio che quest’anno ha tagliato il traguardo del decimo anno. «Il Premio è un modo innovativo per rinnovare la presenza e la memoria di Croce nel territorio», ha commentato la dottoressa Herling, «la manifestazione vede tra i suoi punti di forza il rinnovamento, l’annualità, il coinvolgimento dei cittadini, il radicamento sempre più profondo nel territorio abruzzese, sempre nella prospettiva nazionale. Tutto ciò fa sì che vengano fatti sempre maggiori passi verso il mondo della scuola. L’Istituto Italiano degli Studi Storici è una scuola di alta formazione post universitaria, che accoglie ogni anno laureati e dottori di ricerca, concedendo borse di studio, rivolgendo sempre lo sguardo al mondo della scuola, per creare con essa un rapporto sempre più stretto, di cui è esempio il lavoro fatto dal Premio Croce».