Avezzano, 12 luglio 2011 – E’ di 4milioni e 700mila euro la somma che il Comune di Avezzano, Ente d’ambito numero 16, impegnerà dal prossimo primo luglio e fino al 31 dicembre 2013 sul Piano di Zona, vale a dire per l’erogazione e l’organizzazione dei servizi sociali sul territorio comunale. Nonostante i tagli regionali e nazionali, il Comune di Avezzano investendo risorse proprie per 3 milioni di euro è riuscito a garantire non solo i livelli essenziali di assistenza, ma anche una serie di servizi aggiuntivi e innovativi. Questa mattina il Piano di zona è stato presentato alla
stampa, mentre nei giorni scorsi, dopo l’approvazione dell’accordo di programma tra Comune,
Asl e Croce rossa, è stato inviato alla Regione per il vaglio definitivo. Alla conferenza stampa
erano presenti il sindaco Antonio Floris; Luca Dominici, assessore alle Politiche sociali; Maria
Teresa Letta, presidente della Croce rossa abruzzese; Rossella De Santis, responsabile del Distretto sanitario di base Avezzano-Trasacco; Gennaro Tornincasa, amministratore di Lynx Territorio Sociale. “Il Piano di zona è una specie di piano regolatore dei servizi sociali: abbraccia un’area di necessità spesso drammatiche e impellenti- ha dichiarato Floris- Le difficoltà economiche rischiavano di compromettere alcuni servizi. E invece siamo riusciti in un mezzo miracolo, mantenendo
l’impalcatura dello scorso triennio e includendo nei livelli essenziali di assistenza anche l’asilo nido
per cui ho combattuto grandi battaglie”. Dei 4.695.415 euro stanziati, 1 milione e 200mila sono a carico della Regione e 400mila vengono dalla compartecipazione di altri enti pubblici. Le somme saranno ripartite su tre annualità e per
categoria sociale che il Comune, in fase di programmazione, supportato da Lynx Territorio Sociale,
società laboratorio di innovazione nelle politiche di welfare, ha individuato in servizi generali;
minori, giovani e famiglie; disabili e anziani. Il maggior impegno economico del Comune, che per
questo triennio si quantifica in una partecipazione del 65% sul valore complessivo del Piano contro
il 35% della precedente programmazione, rinnova la volontà dell’Amministrazione di mettere in
campo azioni concrete per il miglioramento della qualità della vita degli avezzanesi intervenendo
anche sulla riduzione del disagio.
“Attenzione particolare è stata dedicata ai disabili – ha dichiarato l’assessore Dominici –
che potranno fruire del servizio di assistenza domiciliare o, in alternativa nei casi più gravi, di
assegni sociali. Grazie al coinvolgimento della Croce rossa, nel Piano è stato inserito anche il
nuovo servizio Centro antiviolenza dedicato, in particolare, a donne e bambini”. Il Comune ha
potuto contare, con un meticoloso processo di coinvolgimento, sulla collaborazione fattiva di
organizzazioni private e pubbliche del terzo settore che, anche con proprie risorse, integreranno
i servizi pubblici. Il processo di formazione del Piano di zona è passato, infatti, attraverso una
concertazione allargata con cooperative, associazioni, sindacati, scuole, Croce rossa, Azienda
sanitaria locale, Amministrazione penitenziaria, Provincia dell’Aquila e consiglieri, assessori
e tecnici comunali. “L’accordo di programma firmato – ha sottolineato De Santis – è l’effetto di
una collaborazione cresciuta in dieci anni. La condizione di piano di rientro regionale ci impone di
ottimizzare le risorse e questo è possibile solo attraverso l’integrazione: istituzionale, gestionale e
professionale”.
Soddisfazione, per la partecipazione così strutturata, è stata espressa da Maria Teresa Letta che ha
ricordato che “la Croce rossa si è adeguata alle nuove esigenze del territorio. Da ottobre, inoltre,
istituiremo un doposcuola per le famiglie segnalate dal Comune”. Tutti i soggetti coinvolti si sono
riuniti in un Gruppo di Piano, nominato dal sindaco, che ha avuto materialmente il compito,
sulla base di uno studio approfondito della comunità e dei suoi bisogni, di pensare, definire
e organizzare i servizi sul territorio. “Lynx – ha aggiunto Tornincasa – ha accompagnato diversi
territori e quello di Avezzano è stato un bell’esempio di coralità, con il territorio e all’interno
dello stesso Comune. Adesso bisognerà essere bravi anche a intercettare risorse aggiuntive
come quelle del Fondo sociale europeo”.
Saranno ovviamente garantiti il segretariato sociale, il pronto intervento sociale e il punto unico di
accesso. Accanto, poi, ai servizi generali sono state studiate azioni mirate a particolari categorie
sociali: servizi sociopsicoeducativi per famiglie, un centro ricreativo per anziani, incentivi alla
coabitazione solidale tra over 60 e studenti universitari fuori sede, uno sportello handicap,
forme di sostegno economico per l’integrazione sociale, assistenza alle famiglie con componenti
affetti da malattie mentali. Importante è stato il ruolo delle organizzazioni di volontariato.
La partecipazione del territorio alla redazione del Piano è stata grande. Grazie all’attivazione delle
risorse locali sarà evitata la sovrapposizione dei servizi. Nel Piano, infine, secondo il principio di
sussidiarietà auspicato dalla Regione, sono state gettate le basi affinché i soggetti del territorio
da fornitori di servizi diventino partner dell’istituzione pubblica. “Siamo molto soddisfatti del
Piano, chiuso in maniera quasi indolore nonostante i tagli operati a livello regionale e statale” ha
concluso Dominici.