Avezzano. Arrestata la banda che raggirava e derubava gli anziani. In manette sono finiti Umberto Di Rocco 49 anni residente a Montesilavano, Fiorindo Di Rocco 55 anni e Concetta De Rosa 39 anni entrambi residenti a Torre de’ Passeri, tutti di etnia rom. L’indagine è partita a metà gennaio, quando i tre hanno messo a segno una serie di colpi uno a Capistrello, uno a San Pelino di Avezzano ed uno a San Vincenzo Valle Roveto. I ladri si erano poi spostati nel Lazio, commettendo delitti analoghi nel frusinate e in particolare a Fiuggi. L’attività investigativa è stata condotta dalla Stazione Carabinieri di Capistrello e dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tagliacozzo. Attraverso la visione di filmati da impianti di videosorveglianza, ricognizioni fotografiche da parte di vittime e testimoni con fotografie segnaletiche ottenute da diversi Comandi dell’Arma dei Carabinieri, i ladri avvicinavano le vittime in strada oppure suonavano il campanello fingendosi vecchi conoscenti, le confondevano con giri di parole e le convincevano a farsi invitare in casa. Poi, mentre li coinvolgevano in discorsi vari, uno di loro frugava alla ricerca di denaro e preziosi. In alcuni casi si sono spacciati per funzionari pubblici e hanno sostenuto di dover controllare che fossero stati accreditati sulla pensione gli “80 euro del governo Renzi”. In particolare, i furti sono stati commessi in rapida successione il 14 gennaio scorso. In due casi i malviventi hanno raggirato l’anziana vittima, mentre in uno hanno tentato di entrare in casa forzando la porta d’ingresso e la finestra della cucina. In quest’ultimo episodio sono stati messi in fuga da un vicino mentre forzavano la serratura. Il raggiro degli anziani non era infatti una regola fissa: spesso i ladri si introducevano nelle abitazioni vuote, approfittando del fatto che i proprietari non chiudevano la porta a chiave. I tre, hanno utilizzato una Punto grigia e sono stati subito caratterizzati, oltre che dall’auto in uso, dai vestiti indossati e dai tratti somatici. I risultati investigativi hanno permesso quindi da subito di accertare, dal modus operandi e dalle descrizioni somatiche, la riconducibilità in maniera assoluta dei tre alla famiglia Di Rocco, insediatasi da anni nel tessuto sociale abruzzese. Si tratta per lo più di soggetti che trovano i propri mezzi di sostentamento nella commissione di svariati reati contro il patrimonio, con specifica tendenza a truffe e furti. Successivamente, partendo dal rilevamento parziale della targa dell’auto dei ladri ripresa da un impianto di videosorveglianza, gli investigatori hanno svolto un meticoloso lavoro di analisi, incrociando dati e informazioni provenienti da diversi reparti dell’Arma e risalendo alle presunte identità degli autori dei furti. I risultati dell’attività sono stati poi confermati da vittime e testimoni con numerosi riconoscimenti fotografici. Le indagini hanno poi permesso di ricollegare i ladri ad altri furti in appartamento avvenuti nella Marsica e nel Lazio. Secondo il giudice sussiste per gli arrestati la recidiva specifica reiterata infraquinquennale, poiché tutti hanno commesso reati analoghi negli ultimi cinque anni. A loro carico, inoltre, sono state riconosciute diverse aggravanti: aver commesso il fatto in tre persone, aver commesso il fatto con violenza sulle cose e con mezzi fraudolenti, aver simulato la qualità di pubblico ufficiale, aver profittato dell’età avanzata delle vittime. Per l’esecuzione degli arresti e delle perquisizioni, i Carabinieri di Tagliacozzo sono stati supportati dai Comandi di Montesilvano e Benevento e da unità cinofile provenienti da Chieti. Nei prossimi giorni, le attività proseguiranno da parte di tutti i Comandi dell’Arma della zona, per accertare quali altri furti i tre abbiano commesso negli ultimi mesi, anche sul finire dell’anno scorso, periodo in cui si erano consumati reati analoghi: a tal fine, sarà fondamentale la collaborazione dei cittadini che potranno contribuire alle indagini recandosi nella caserma più vicina, qualora siano stati vittime o testimoni di fatti riconducibili agli arresti di oggi.