Avezzano. La crisi economica non ha risparmiato neanche il trasporto su gomma. Gli autotrasportatori marsicani aderenti a Transfrigoroute Italia Assotir hanno lanciato un grido d’allarme per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sul loro settore che sta risentendo pesantemente della crisi. Il presidente Roberto Di Berardino e il segretario Claudio Donati hanno spiegato in una lettera che “vogliono far conoscere la situazione drammatica in cui, versa la categoria e lanciare un grido di allarme, tramite la Stampa, alla pubblica opinione ed agli Eletti nelle Istituzioni locali e nazionali.La gravissima crisi in cui da anni si dibatte l’autotrasporto nazionale, nella Marsica, infatti, si aggrava ulteriormente, sia per motivi connessi alla specifica difficoltà economica in cui versa il territorio che alla difficoltà che esso trova a definire una propria specifica identità nel contesto logistico e produttivo abruzzese e nazionale. La continua crescita dei costi di gestione dei servizi di trasporto, unitamente alla assoluta contrarietà delle committenze a riconoscere tali aumenti in sede di definizione delle tariffe pagate agli autotrasportatori ha determinato, in questi anni, una continua erosione dei margini imprenditoriali ed oggi, per colpa di una crisi che ormai si prolunga senza continuità da oltre tre anni, rende totalmente impossibile mantenere – anche per le aziende di trasporto più strutturate e meglio gestite – un qualsiasi equilibrio di bilancio. La crisi del credito, coniugata con la crisi economica e i conseguenti patologici allungamenti dei tempi di pagamento, hanno prodotto una devastante crisi di liquidità che le recenti decisioni, assunte dai Governi sin qui succedutisi, di aumentare le accise del gasolio, hanno ulteriormente aggravato. Per un’azienda con dieci camion che si trovi a effettuare trasporti su scala nazionale, gli aumenti delle accise succedutisi nel 2011- 58 centesimi al litro – valgono mensilmente circa 15.000 euro in più di anticipazione cui provvedere, che divengono otre 17.500 per le imprese abruzzesi, colpite oltre che dalle scelte nazionali anche da quelle del Governo Regionale. Mentre stanno una ad una chiudendo o riducendo pesantemente la propria attività, le aziende che, nel territorio marsicano, assicuravano il grosso delle commesse di trasporto, su quelle rimaste si è scatenata una sorta di guerra al ribasso che vede protagonisti operatori provenienti dall’estero o da altre parti d’Italia, che mettono regolarmente fuori gioco, con la complicità e la connivenza di una committenza sempre meno interessata alla qualità e sempre più attente unicamente al prezzo, i trasportatori della Marsica che hanno scelto di operare nella legalità e nella sicurezza. E’ il caso del trasporto di rifiuti gestito da ACIAM S.p.A., per la maggior parte affidato in subappalto a trasportatori campani; delle batterie e degli accumulatori, svolto da trasportatori veneti che vengono a caricare sin negli stabilimenti di produzione del capoluogo marsicano, così come delle altre numerose commesse di trasporto che vengono quotidianamente affidate a trasportatori stranieri proprio mentre ci si appresta, a partire dal 1 gennaio, a liberalizzare l’attività di cabotaggio dei trasportatori bulgari e romeni in Italia. Nel frattempo importanti occasioni di lavoro, quali il trasporto del legname al servizio dell’ipotizzata centrale a biomasse di Avezzano non si concretizzano a causa dell’incomprensibile opposizione di alcuni gruppi ambientalistici alla realizzazione di un impianto che potrebbe assicurare occupazione e sviluppo all’intero comprensorio con il risultato che gli autotrasportatori, sempre più indebitati e senza occasioni di lavoro, sono sempre più vicini a chiudere definitivamente le proprie attività, scaricando sulla comunità marsicana alcune altre decine di disoccupati.
I trasportatori aderenti a Transfrigoroute Italia Assotir della Marsica si fanno interpreti della rabbia e della frustrazione dell’intera categoria e mettono in guardia l’opinione pubblica dai rischi che possono derivare da un’ulteriore dispersione del tessuto produttivo marsicano e dalle spinte, sempre meno facilmente incanalabili su corretti binari di confronto sindacale, che provengono da una categoria sempre più esasperata. I trasportatori marsicani di Transfrigoroute Italia Assotir si rivolgono, tramite la stampa, agli Eletti marsicani nelle diverse Istituzioni, locali e nazionali, affinché si dia vita, con rapidità e concretezza, ad un tavolo di confronto che possa consentire di recuperare quanto vi è ancora di recuperabile nella situazione di crisi acutissima che l’autotrasporto sta vivendo. Agli eletti marsicani i trasportatori di Transfrigoroute Italia Aassotir chiedono di agire con determinazione per difendere le legittime aspettative delle imprese locali nei confronti di committenti che hanno scelto questa parte d’Italia per insediarsi anche in virtù dei rilevanti benefici che tale collocazione ha loro apportato. Non è possibile assistere senza reagire allo spettacolo che ogni giorno vediamo svolgersi sui piazzali e negli impianti industriali che ancora resistono: camion provenienti da ogni parte d’Italia che caricano la produzione marsicana, mentre i trasportatori del Fucino sono costretti a tener fermi i propri veicoli. E’ necessario un immediato segnale dalle autorità di governo, dagli eletti e dalle istituzioni, così come dai rappresentanti delle diverse committenze per giungere ad un Protocollo d’intesa che permetta di salvare un settore che è tradizionale per la Marsica e che, a partire dal trasporto delle bietole per gli zuccherifici ormai dismessi, ha consentito alle popolazioni marsicane di individuarvi un’importante occasione di lavoro, di reddito e, quindi, di benessere per tutta la comunità.Ove ciò non accadesse sarà difficile impedire che l’autotrasporto tutto, senza distinzione di bandiere o di appartenenze, non intraprenda le iniziative più opportune – anche quelle più estreme – per tutelare i propri diritti e difendere l’avvenire di quanti hanno investito e lavorato per decenni nel settore e che ora rischiano di veder scomparire in un attimo i sacrifici di un’intera vita. In quel caso Transfrigoroute Italia Aassotir, come sempre ed in tutta Italia, sarà al fianco degli autotrasportatori abruzzesi per dar voce e forza ai loro legittimi interessi, oltre che alla dignità e alla salvaguardia del diritto ad esistere delle imprese di autotrasporto della Marsica”.