Avezzano. Arrivano, si fermano dove c’è un piccolo spazio, poi fanno scendere o salire con tutta tranquillità le persone e poi ripartono senza curarsi minimamente del fatto che in quel corridoio che fiancheggia l’entrata dell’ospedale potrebbe arrivare un paziente in codice rosso che necessita di cure immediate. Non ci sono controlli e non c’è una selezione all’ingresso che permette di entrare nell’area riservata al pronto soccorso solo le persone che si devono recare realmente nel reparto per le urgenze o le ambulanze. Per questo Stefano Di Giuseppe, responsabile del tribunale per i diritti del malato sezione Marsica, ha lanciato un appello chiedendo: “di definire un’area specifica riservata esclusivamente alle ambulanze e di controllare che non acceda nessun altro in quegli spazi”. Le foto parlano chiaro. Nel corridoio riservato ai mezzi di soccorso nell’ora in cui vengono dimessi i pazienti si creano addirittura delle code o degli ingorghi. Perchè? Semplicemente perchè nello stesso spazio arrivano i parenti dei pazienti dimessi che per evitare ai loro cari di uscire a piedi dal’ospedale, li aspettano nel piazzale antistante il pronto soccorso dove si può arrivare tranquillamente in auto. Il problema, però, è che in quel piazzale giungono anche le ambulanze, spesso a sirene spiegate, che certo non possono aspettare chi scende e chi sale dall’auto. “Non possiamo permettere che un’ambulanza che trasporta un paziente grave resta bloccata per un’auto in sosta”, ha continuato il responsabile del tribunale per i diritti del malato, “la carenza di posti auto è diventato un vero problema, serve un’organizzazione più rigida per evitare il peggio”. Altro disagio degli ultimi giorni è anche il mancato funzionamento di una delle porte d’accesso per le ambulanze al pronto soccorso. L’utilizzo solo di una delle due serrande crea problemi ai mezzi di soccorso che per uscire dalla camera calda devono effettuare diverse manovre e soprattutto devono far attendere l’altra ambulanza in arrivo.