Avezzano. “Basta con aumenti sconsiderati del pedaggio autostradale”. E’ quanto afferma in una nota il consigliere regionale Giuseppe Di Pangrazio in merito agli adeguamenti tariffari in vigore dal 1 gennaio 2014 della tratta Pescara-L’Aquila-Roma. “Da come si evince nei dati riportati dalla CGIA di Mestre, l’Abruzzo si pone infatti su quello che è stato definito il ‘podio dei tartassati’, con un incremento dell’8,28% su una media generale che si ferma al 3,9%. “Secondo quanto si apprende inoltre da una nota del ministro dei trasporti Maurizio Lupi, “incrementi lievemente superiori alla media” sono stati riconosciuti ai concessionari “impegnati nella realizzazione di opere di rilevante interesse per lo sviluppo del Paese”. Quali sono le opere di interesse? L’incremento registrato da Strada dei Parchi non è, infatti, ‘lievemente superiore alla media’, ma ‘pesantemente superiore’ con un rialzo di oltre il 200% rispetto alla media nazionale. E ancora, da una comunicazione ufficiale del concessionario si legge che i proventi dei pedaggi, secondo quanto previsto dalla Delibera CIPE n. 38/2007, “sono destinati al recupero degli investimenti già effettuati o da effettuare, a sostenere le spese di ammodernamento, innovazione, gestione e manutenzione della rete”. Dove sono gli investimenti e in quale stato di avanzamento si trovano? Domanda legittima dato che ogni anno, alla prima nevicata, l’autostrada viene chiusa al traffico con enormi disagi e costi per la collettività, e dato che già nel 2013 abbiamo assistito ad un gravoso aumento del 7,56%. Vorremmo inoltre sapere, nel capitolo ammodernamento è prevista anche la terza corsia? Se la risposta è no, quali sono gli investimenti programmati?Non è che dobbiamo aspettarci quanto denunciato dall’Osservatorio nazionale sulle liberalizzazioni dei Trasporti e cioè che gli aumenti dei pedaggi possano essere investiti in “attività finanziarie” o “per partecipazioni societarie anziché per nuovi servizi o nuove opere per gli automobilisti”? Gli incrementi tariffari hanno un ruolo fortemente depressivo. Essi infatti si rivolgono prima di tutto alle imprese, aumentando loro il costo dei trasporti e successivamente ai cittadini, pendolari e lavoratori che ne subiscono direttamente e indirettamente gli effetti. Nell’effettuare tali aumenti, il ministero ha tenuto conto della situazione socio economica in cui versano le imprese abruzzesi ed in particolare le imprese ricadenti nei c.d. “comuni del cratere”?”. “In tutto questo la Regione sembra assente. Il presidente Chiodi si attivi facendosi carico del problema per evitare l’ennesimo colpo a un territorio che già paga il prezzo di un pesante isolamento: fuori dai progetti dell’alta velocità, indietro nei collegamenti ferroviari con la Capitale ed ora anche fortemente penalizzata sull’infrastruttura autostradale. Il consigliere Di Pangrazio propone quindi al presidente Chiodi un incontro dei rappresentanti regionali, maggioranza e minoranza, con il ministro dei trasporti, Maurizio Lupi, al fine di approfondire i termini della convenzione in atto tra proprietario e gestore, e far valere le ragioni del territorio abruzzese.