Tagliacozzo. Il Consiglio Comunale ha approvato, tra le polemiche, l’aumento dell’addizionale IRPEF dallo 0,5% allo 0,8% per tutti i redditi superiori ai 12.000 euro. Per stessa ammissione dell’Assessore al Bilancio Ezio Rubeo, l’aumento dell’Imposta sulle Persone Fisiche non era inevitabile, ma è frutto di una deliberata scelta politica dell’Amministrazione guidata da Maurizio Di Marco Testa che ha preferito aumentare il prelievo fiscale sui redditi medi e medio-bassi piuttosto che imporre una piccola aliquota TASI sulle seconde e terze case sfitte. Questa era infatti la proposta del Consigliere Comunale di Sinistra Ecologia Libertà Vincenzo Montelisciani, che avrebbe evitato il balzello sull’IRPEF almeno per i redditi fino a 25.000 euro l’anno e consentito di aumentare, sulla TASI, le detrazioni in favore delle famiglie con figli a carico. Il Consigliere di sinistra l’ha spiegata e motivata in un lungo intervento di circa 30 minuti e l’ha sostenuta nel fitto dibattito con il Sindaco e l’Assessore Rubeo, che però hanno deciso di continuare per la strada già tracciata. “Per stessa ammissione dell’Assessore al Bilancio la nostra proposta era pienamente sostenibile dal punto di vista finanziario – spiega Montelisciani – inoltre sarebbe stata una manovra di giustizia sociale: far pagare l’addizionale IRPEF a chi guadagna poco più di mille euro al mese mentre si esentano dal pagamento della TASI quei proprietari di immobili che non affittano le proprie case inutilizzate è folle. La nostra proposta salvaguardava le case affittate alle famiglie, che comunque avrebbero continuato a non pagare, avrebbe favorito l’emersione delle locazioni irregolari e sarebbe stato un incentivo per i proprietari a immettere immobili sul mercato degli affitti, che come è noto a Tagliacozzo è esageratamente alto. Addirittura proibitivo per le famiglie a basso reddito, tanto che in molti scelgono di andare ad abitare nei comuni limitrofi dove gli affitti sono più bassi. In questo modo – conclude Montelisciani – un padre di famiglia con un reddito imponibile di 12.300 euro annui che negli anni scorsi ha acceso un mutuo per acquistare la sua prima casa pagherà sia il balzello IRPEF (circa 45 euro in più l’anno) sia la TASI. E’ una scelta vergognosa, che punisce i redditi medi e medio-bassi a vantaggio di altri ceti sociali. Porteremo la cittadinanza a conoscenza della scelta dell’Amministrazione, che dovrà assumersi la responsabilità di questa manovra regressiva e anti-popolare davanti ai tanti tagliacozzani che vivono di stipendio o di pensione e che subiscono da anni le forti difficoltà dovute alla crisi”