Avezzano. “L’aumento del pedaggio autostradale è un problema che si trascina dal vecchio governo Gentiloni. Né quel governo, tanto meno l’attuale, nonostante i proclami di Toninelli, hanno fatto nulla per risolverlo”. A parlare è Fabrizio Di Stefano, candidato alla Regione con Civiche per l’Abruzzo. Nel frattempo i sindaci annunciano una nuova mobilitazione e stampano un manifesto funebre. L’aumento è un danno incalcolabile per tutti i marsicani e gli abruzzesi.
“Come sempre accade nelle varie gestioni italiane”, spiega Di Stefano, “ci si accorge del problema quando ormai è troppo tardi. A farne le spese sono i cittadini abruzzesi che ne usufruiscono, troppo facile puntare il dito contro il gestore che da tempo segnala la necessità di intervenire. Ancora una volta i collegamenti tra l’Abruzzo e Roma sono messi in difficoltà.
Il problema dello spostamento del terminal bus dal piazzale Tiburtina, non è stato assolutamente risolto nonostante quello che continuano a sbandierare la Raggi e i Cinque Stelle. Per tale motivazione oggi ci troviamo con l’ennesima stangata annunciata da tempo.
L’aumento del quasi 20 per cento del pedaggio autostradale sarà un danno incalcolabile per l’economia abruzzese, che avrà effetti negativi soprattutto per quanto concerne il trasporto dei lavoratori pendolari – che ogni giorno si recano nella capitale – e sul trasporto merci.
Il governo è ancora in tempo per poter intervenire nelle scadenze nazionali, così come il governo regionale dovrebbe far sentire chiara e forte la propria voce per un sacrosanto diritto degli abruzzesi a non vedersi ulteriormente danneggiati. Ancora una volta questo Abruzzo dimostra di contare nulla a Roma”.
I sindaci intanto il 31 dicembre si ritroveranno per dire no a questa maxi stangata. “A -5 giorni dall’inizio del nuovo anno, i sindaci e gli amministratori di Lazio e Abruzzo ancora non hanno avuto risposta dal Ministro”, hanno spiegato i sindaci, “lo spettro di un aumento dei pedaggi di circa il 19% aleggia. Per questo il 31 dicembre dalle 9 saremo al casello dell’Aquila”.