Avezzano. “Inaccettabile e compromettente, visti gli sviluppi di questo periodo, l’atteggiamento del Sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio e del suo vice Domenico Di Berardino, in merito all’aumento della Tari deliberato da Aciam Spa per gli anni 2022 e 2023”. Ad affermarlo, tramite una nota all’esito della Commissione di Vigilanza svoltasi ieri nel palazzo di città, convocata dal presidente Mario Babbo, sono i consiglieri di opposizione al Comune di Avezzano Mario Babbo, Lorenza Patrizia Panei, Goffredo Taddei, Stefano Lanciotti, Tiziano Genovesi, Alfredo Mascigrande, unanimi nel giudicare come “fuori luogo e nocivo il comportamento assunto dai vertici dell’amministrazione comunale cittadina relativamente alle deliberazioni ACIAM che aumentano la tassa sui rifiuti, anche in considerazione delle aggiuntive richieste di adeguamenti contrattuale al rialzo da parte di Tekneko Spa nei confronti del Comune di Avezzano”.
“Oltre gli aspetti tecnico giuridici che hanno spinto l’amministrazione Di Pangrazio a deliberare per una serie di incarichi tecnici nonché legali, fino ad arrivare a optare per la promozione di un’azione giudiziaria innanzi al Tribunale civile di Avezzano contro le delibere assunte da Aciam Spa e relative ai predetti aumenti, è evidente come il principale tema di riflessione sia da ricondurre agli ulteriori costi da sostenere per i pagamenti dei predetti professionisti. Questi, infatti, si aggiungono a quelli relativi alla tassa sui rifiuti, comunque tutti a carico dei cittadini.
Non meno importante, inoltre, il tema relativo alla totale assenza del Comune di Avezzano” che ha portato ad una inerzia, verosimilmente voluta, da parte di sindaco e vicesindaco che, quando potevano sedersi attorno al tavolo assembleare dell’ACIAM, erano invece assenti.
I Consiglieri si chiedono “perché in occasione dell’assemblea Aciam del 21.12.2021, quando venivano aumentate le tariffe, il vicesindaco Di Berardino, allora facente funzioni del Sindaco sospeso, era assente? Come mai era assente anche quando veniva votata la delibera di Giunta comunale n. 34 del 10.03.2023 che applicava un accantonamento dal fondo passività potenziali relativo agli aumenti Aciam Spa per oltre 400mila euro riferibili all’anno 2022 e per 220mila euro riferibili all’anno 2023? Assente era il sindaco Di Pangrazio durante l’assemblea ACIAM del 9.3.2023. Anche in questo caso lo stesso non poteva non conoscere che ci sarebbe stato un ulteriore aumento delle tariffe, che avrebbe gravato sulle tasche degli avezzanesi. Del resto basti ricordare che il Presidente Aciam Spa, Maurizio Bianchini, è diretta emanazione del sindaco Di Pangrazio ed appare inverosimile che i due non abbiano discusso del tema”.
“Perché il sindaco Di Pangrazio si è defilato e ha incaricato l’assessore al bilancio, Loreta Ruscio, a partecipare all’assemblea? Vero è che quantomeno quest’ultima ha avuto la ‘felice intuizione’ di astenersi dalla votazione Aciam, passata però con i voti delle altre parti. Forse, se Di Berardino e Di Pangrazio avessero partecipato alle assemblee, oggi non saremmo arrivati a tanto. Se alla naturale scadenza del contratto con Tekneko del luglio 2022 si fosse predisposto e portato a termine il nuovo bando di gara oggi non ci saremmo trovati nella necessità di fruire di proroghe che, seppur imposte dalla normativa dopo la creazione dell’AGIR, potenzialmente possono porre l’Ente in una condizione di svantaggio nei confronti di chi svolge il servizio”.
“Se ci fosse stata più attenzione sul tema da parte dell’amministrazione, probabilmente non saremmo arrivati a dover ricorrere al Tribunale con ulteriori costi per gli avezzanesi. Anche in questo caso, la delibera n. 114 del 6.6.2023, quella relativa alla promozione della citata causa, vede come grande assente il sindaco proponente la delibera Di Pangrazio e come “fantasma” il vicesindaco Di Berardino. Ulteriore mancanza di partecipazione dei già citati amministratori si riscontra nell’assemblea Aciam convocata per il giorno 30.6.2023 dal Presidente Bianchini, anche quest’ultimo risultato poi assente, con non poche polemiche da parte degli altri Comuni soci. In conclusione l’aspetto più drammatico della vicenda è rappresentato dall’atteggiamento dell’amministrazione comunale di Avezzano che potrebbe sintetizzarsi con un “vorrei ma non posso” e che speriamo non abbia compromesso del tutto la possibilità di far tornare ACIAM sui propri passi e quindi di far recupere soldi ai cittadini avezzanesi nonché i rapporti con gli altri Comuni Marsicani, diversi dei quali fortemente irritati per gli ultimi accadimenti”.