Avezzano. Sarà in scena in anteprima nazionale al Teatro dei Marsi di Avezzano, il 6 maggio 2024, alle ore 21.00 Conversazioni dopo un funerale, di Yasmina Reza. In scena: Simone Guarany, Andrea Ottavi, Andrea Venditti, Francesca Antonucci, Valeria Zazzaretta, Lucia Rossi. La regia è di Filippo Gentile.
Yasmina Reza esordisce a Teatro con questo testo, che le vale ben presto il Premio Molière come miglior autrice. Una grande capacità di far intuire allo spettatore, mediante gesti minimi e scambi di occhiate, gli stati d’animo dei personaggi e le dinamiche che si stabiliscono tra loro, Come si può intuire dal titolo, Conversazioni dopo un funerale riunisce il tragico e il comico, il serio e il frivolo, la morte e l’amore, la parola e il silenzio. Un testo dal quale viene cestinato tutto il superfluo, quel superfluo che l’autrice non aveva mai amato. Un ritmo preciso e delineato da pochi elementi come le pause o il buio. Nella parola di Yasmina Reza troviamo la grande capacità di far intuire allo spettatore gli stati d’animo dei personaggi, e le dinamiche che si stabiliscono tra loro, mediante gesti piccoli o scambi di sguardi; e poi la grande capacità di incastonare alla perfezione tutti i pezzi, innescando abilmente l’intreccio tra il registro comico e quello tragico.
Simon Weinberg è morto. Una mattina di novembre viene sepolto nella tenuta di famiglia, secondo le sue ultime volontà. Il giorno del funerale, i tre figli si ritrovano nella tenuta di famiglia, per celebrare il rito. Insieme a loro lo zio, la sua nuova moglie e l’ex compagna di uno dei fratelli. Conversazioni dopo un funerale si svolge in quel tempo sospeso tra liturgia dell’assenza e celebrazione della vita. Ed è proprio in quella sottile intercapedine tra i due stati d’animo, che si vanno a risvegliare conflitti latenti, antiche gelosie, dolori e rancori la cui rimozione ha provocato piaghe mai rimarginate. Il velo sui segreti di famiglia si solleva a poco a poco davanti agli occhi dello spettatore, fino alla catarsi.
Lo spettacolo vede il debutto alla regia di Filippo Gentile, formatosi con un attento lavoro svolto negli anni, dietro le quinte di grandi produzioni teatrali e affiancando – al cinema – Luca Miniero e Cristina Comencini.