Tagliacozzo. Immagini terribili vivono oggi nella mente di molti cittadini. L’attentato incendiario nei confronti del sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa, ha lasciato tanti dubbi e molti interrogativi. Il sindaco in queste ore ha espresso pubblicamente il suo sconforto ma anche l’incredulità e i dubbi su chi possa aver compiuto un tale atto. L’esplosione, secondo la ricostruzione, sembra essere partita dalla Fiat Cinquecento (utilizzata solitamente dalla moglie Gabriella), parcheggiata lungo il marciapiede destro di via Vittorio Veneto. Il boato dell’esplosione ha svegliato sia i coinquilini vicini, sia altri abitanti più distanti. Divampando, le fiamme hanno colpito la Mini Cooper della figlia del sindaco, Ilaria. L’auto, parcheggiata davanti alla Cinquecento, è stata messa in moto dal fuoco e si è spostata di qualche metro. Dietro, invece, dalla parte del motore, ha iniziato a prendere fuoco l’Alfa Romeo del sindaco, dalla quale ha cominciato a suonare il clacson. Poi un’altra esplosione, prima dell’arrivo dei Vigili del Fuoco, partiti da Avezzano, che hanno spento l’incendio una volta arrivati. L’ipotesi più gettonata è ovviamente quella dell’attentato, anche se con difficoltà si provano a immaginarne i moventi.
Si può presumere che gli attentatori abbiano parcheggiato lungo via Piave, l’unica strada che non riconduce alle immagini di alcuna telecamera, come quelle posizionate su via della Torretta, per sorvegliare la banca dei Credito Cooperativo nella svolta su via Veneto, oppure quelle della Banca dell’Adriatico, mirate invece su via Roma, da dove i presunti attentatori avrebbero potuto imboccare via Garibaldi e arrivare proprio davanti alla casa del sindaco. Da via Piave, è possibile che i malviventi siano scesi a piedi lungo le scale, abbiano avuto tutto il tempo necessario per piazzare l’innesco, dal tettino della Cinquecento cabriolet, oppure direttamente nel motore. Il tutto nella massima tranquillità visto che a quell’ora la strada è deserta. Ad avanzare l’ipotesi di attentato, c’è anche il fatto dell’uscita del sindaco con gli amici e l’avvenuta esplosione poco dopo il suo rientro. Quasi che i responsabili fossero appostati per compiere l’attentato.
“Io non ho paura”, ha dichiarato oggi Di Marco Testa “Questo fatto violento di una illiceità brutale, mira forse ad allontanarmi dai miei compaesani, ma invece, quasi per contrappasso, li riavvicina tutti”, afferma, “Non si è mai verificato un atto di violenza così acceso e forte. Un fatto di cronaca, questo, che entra, come una pioggia di vetri taglienti, nell’intimità stessa del mio focolare domestico. Si tratta di un qualcosa che va oltre una semplice discussione fra mere fazioni politiche o un altrettanto innocuo muso storto o lungo nei confronti, magari, di una decisione amministrativa intrapresa dal sindaco stesso. In questo caso, si tratta di un gesto intimidatorio ben preciso, che reca danno non solo alla figura del primo cittadino, ma anche all’immagine stessa della città, ossia il mio suolo amministrato”, si rivolge ai cittadini, “Quindi, io dico: non piegherò mai la testa, sia ad onore del ‘vestito’ istituzionale che indosso, sia per rispetto estremo nei confronti dei miei concittadini e della mia famiglia, amaramente scioccata da questa folle notte insonne”. D’altra parte neanche il primo cittadino riesce a darsi una risposta sul movente di tale atto. Intanto, le indagini delle forze dell’ordine del posto proseguono sotto l’occhio vigile del capitano Edoardo Commandé. Questa mattina è stato sequestrato quello che è rimasto delle macchine per ulteriori accertamenti. Le auto sono ora in mano alla scientifica della squadra speciale de L’Aquila, ma per il responso ci vorrà il tempo debito. È un giallo che rende cupa un’atmosfera già molto tesa nella città e per ora è solo possibile fare ipotesi, senza neanche trascurare quella di un cortocircuito della stessa Cinquecento, che per quanto incredula, al momento risulta ancora probabile. D’altra parte, il sindaco Di MarcoTesta esprime ancora il suo sconforto e la sua assoluta inconsapevolezza su chi possa aver compiuto un tale disastroso atto. Raffaele Castiglione Morelli
Video di Davide De Luca