Celano. Ci sarebbe un post pubblicato su Facebook, alla fine di dicembre, con i relativi commenti, al centro delle indagini dei militari dell’Arma che in queste ore stanno ricostruendo tutto il quadro indiziario per assicurare alla giustizia il responsabile o i responsabili degli attentati incendiari di Celano.
I carabinieri stanno indagando per risalire a chi la notte tra il 4 e il 5 gennaio ha piazzato due ordigni rudimentali sotto due diverse auto, a pochi minuti di distanza.
Una sotto un’auto parcheggiata nel quartiere Campo Ciccotti, l’altra in località Coste. Due episodi avvenuti in pieno coprifuoco, considerate le disposizioni ordinate dal governo a contrasto della diffusione del Coronavirus.
Episodi che hanno creato non poco allarme sociale tra chi quella notte ha sentito botti, subito dopo la mezzanotte, senza rendersi conto da dove provenissero, considerata la fitta nebbia scesa sulla città.
Dopo il sopralluogo della prima notte, in cui i vigili del fuoco hanno accertato la presenza dei resti di ordigni rudimentali che hanno provocato le esplosioni, i carabinieri hanno acquisito le immagini della videosorveglianza delle due zone interessate dai due diversi episodi.
I militari hanno subito setacciato anche la rete alla ricerca di indizi o di qualche commento che potesse aver lasciato qualche conoscente dei due imprenditori proprietari delle auto, che sono titolari di un’attività commerciale che si occupa di sanitari, che ha sede sulla Tiburtina.
E proprio sulla bacheca Facebook di una persona vicina lavorativamente ai due imprenditori è stato trovato un post di fine dicembre in cui un celanese lamentava situazioni lavorative non regolarizzate. Post a cui sono seguiti diversi commenti incalzanti di amici, ai quali l’interessato ha risposto che avrebbe “fatto qualcosa”.
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