L’Aquila. Alla Asl dell’Aquila è corsa contro il tempo per attenuare i gravi disagi nelle prestazioni e nei servizi causati dall’attacco hacker subito nei giorni scorsi e per risolvere definitivamente il problema.
L’azienda si trova ora a fronteggiare anche il nodo della richiesta del riscatto: ma anche se i tecnici e i vertici, coordinati dal direttore generale, Ferdinando Romano, hanno costituito una task force “di pronto intervento di sicurezza informatica” che sta operando a supporto dei gruppi tecnici interni, il ritorno alla normalità sembra lontano: nessuno fa previsioni, ma l’infrastruttura informatica potrebbe essere non funzionante per un mese.
Oggi ci sono stati contatti con alcuni provider nel tentativo, stando a quanto emerso, di realizzare un nuovo sistema informatico. Però anche in questo caso l’ostacolo è il fattore tempo.
Intanto, un gruppo di medici ha lanciato l’allarme sulle conseguenze del possesso, da parte dei pirati informatici, dei dati bancari, tra cui gli iban dei dipendenti: “In banca siamo sicuri – spiega il gruppo di medici – che non ci possano essere pagamenti non dovuti, ma con questa disponibilità di dati si possono contrarre contratti di acquisto.
E’ un’ulteriore spada di Damocle in una situazione dal punto di vista sanitario molto grave”. Intanto,
parallelamente al lavoro per ripristinare i servizi, proseguono le indagini della polizia postale coordinati dalla
procura della Repubblica dell’Aquila.