Avezzano. Attacco durissimo e inequivocabile quello che Crescenzo Presutti, ex assessore al Comune di Avezzano e fedelissimo dell’ex sindaco Gabriele De Angelis, rivolge a Roberto Alfatti Appetiti e Massimo Verrecchia. L’avvocato avezzanese non usa giri di parole e, mediante un comunicato inoltrato poco fa alla nostra redazione, accusa, senza mezzi termini, gli ex colleghi di essere al servizio della politica aquilana.
“Touchè, come si usa dire nella scherma e per utilizzare una metafora sportiva, tanto cara ad Appetiti, ex portavoce del sindaco De Angelis ed ora coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia. La veemente e scomposta reazione degli avezzanesi Appetiti e Verrecchia, ora al soldo dell’Aquila, non fa che confermare ciò che è sotto gli occhi di tutti: la caduta dell’amministrazione De Angelis era preordinata dalla politica aquilana che aveva imposto con un documento, addirittura protocollato agli atti del Comune, quale dovesse essere l’azione amministrativa che la Città di Avezzano avrebbe dovuto seguire”, dichiara Presutti.
“La dichiarazione di Etelwardo Sigismondi, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, che tenta di bollare come insinuazioni stucchevoli quanto da me dichiarato, anche sulla base di quel documento che venne sottoscritto dal sindaco dell’Aquila e da altro esponente di rilievo del medesimo partito, Quintino Liris, evidenzia il tentativo di una parte politica aquilana di mettere le mani sulla nostra città attraverso la compiacenza di alcuni sleali consiglieri di allora e di quelli che, il giorno dopo il “golpe”, con il trasformismo del quale sono indubbiamente professionisti, già occupavano la solita comoda poltrona”.
“Sulla coerenza e sulla credibilità dei due transfughi, Appetiti e Verrecchia, si potrebbe scrivere un libro, magari con prefazione dei coordinatori regionali di Fratelli d’Italia e Lega, sicuramente ignari, di ciò che lo stesso Appetiti, ora coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, postava sul suo profilo social soltanto il primo dicembre 2017: “ …della Meloni, la supercazzola del sovranismo con svolta fascioleghista e la riesumazione di un’improbabile coalizione di “moderati”?. Ma un passetto indietro tutti..no? ”. Oppure, con buona pace degli alleati leghisti, in data7 febbraio 2018: “Da uomo di “destra”, posso dire che trovo ributtanti slogan come “prima gli italiani” o, peggio, “padroni a casa nostra”? E ancora, sempre con riferimento agli alleati della Lega: “Salvini non ha alcun titolo per parlare della Patria. Ciampi poteva piacere o non piacere, ma i giganti restano giganti e i nani, per quanto baccano possano fare, rimarranno sempre nani” (16 settembre 2016) e. infine, “No, Matteo Salvini non lo voterei. In nessun caso. Neanche fosse l’unico candidato. Insomma, davvero non rimane che questo miserabile folklore di quel plurale, solidale e originale patrimonio culturale?” (13 novembre 2016)”.
“Credo che tutti gli avezzanesi debbano essere chiamati a raccolta per difendere l’autonomia della nostra amata città e dell’intero territorio dalle ingerenze aquilane e bollare i soliti vecchi politicanti nostrani che, senza scrupolo, hanno fatto sì che Avezzano venisse commissariata e che, ancora oggi, tentano di isolare un sindaco democraticamente eletto, sempre fieramente avverso a tali logiche perverse ed al quale vorrebbero imputare addirittura la paternità delle dichiarazioni del sottoscritto, ex amministratore e non uomo di partito”.