Avezzano. “Proseguono incessanti i lavori di ripristino dei sistemi informatici da parte della Asl1 Avezzano-L’Aquila-Sulmona, coordinati dalla task force individuata nei giorni scorsi per attuare la controffensiva ai cyber-attacchi patiti dall’azienda sanitaria e rivendicati dal Gruppo Monti. I CUP dei presidi ospedalieri saranno tutti attivi a partire da oggi e nei prossimi giorni saranno ripristinati i CUP distrettuali”.
Lo afferma il direttore generale della Asl 1, Ferdinando Romano.
La Radioterapia ha iniziato a lavorare a pieno regime sin da ieri, domenica, con sei pazienti. Funzionano inoltre a pieno ritmo sale operatorie e diagnostica per immagini e nei prossimi giorni sarà ripristinata la piena operatività dei laboratori analisi.
Nonostante la provenienza degli attacchi sia nota, l’azienda tiene a sottolineare come non vi sia stato contatto alcuno né il Gruppo di hacker, né con chiunque abbia rivendicato la penetrazione nei sistemi di gestione sanitaria. A tal proposito, risulta quantomai bizzarro che, in assenza di un qualsivoglia canale di comunicazione instaurato con gli hacker, Asl1 possa aver appreso l’importo di un presunto riscatto richiesto dai trafugatori.
“La Asl1 ha scelto sin da subito di non instaurare alcun tipo di contatto o trattativa con i criminali, bensì di avviare, nel riserbo più assoluto, le attività di indagine, bonifica e ripristino dei sistemi, nel comune interesse delle strutture coinvolte e dei cittadini stessi”, continua Romano.
Pertanto, si ribadisce, la Asl1 non ha mai potuto conoscere dettagli inerenti presunte trattative, regole di ingaggio, metodi di pagamento o valori di riscatto. Di conseguenza, nessun soggetto esterno alla struttura può essere a conoscenza di tali dettagli.
Al vaglio della task force, oltre alle operazioni di ripristino dei dati, anche le modalità attraverso le quali l’intromissione è avvenuta. Non è aspetto di second’ordine, infatti, che attacchi di tipo ransomware siano stati recentemente attuati anche nei confronti di svariate aziende sanitarie locali e regionali, per non parlare di istituzioni ed enti di cabotaggio nazionale e internazionale, segno di come l’emergenza contro cui la Asl1 e la Regione Abruzzo stanno combattendo sia pericolo comune e non circoscritto, oltre che innescabile presso qualsiasi struttura, da qui le estreme difficoltà e il conseguente impegnativo lavoro nel ricostruire la provenienza degli stessi.
“Ricordiamo ai cittadini – conclude il direttore generale – che la divulgazione dei dati trafugati costituisce un reato e chiunque scarichi dal dark web file rubati commette un illecito, quindi ribadiamo l’invito a non aprire documenti rilasciati illegalmente in rete”.