Avezzano. A rischio il futuro delle coltivazioni nel Fucino a causa di attacchi di virosi sempre più aggressivi. L’allarme ha portato alla mobilitazione di aziende e imprenditori preoccupati per il futuro del settore. Il virus, che attacca principalmente le piante a foglie larga, in particolare il radicchio, potrebbe aggravare la crisi già in atto nel mondo dell’agricoltura. Un danno inestimabile che si andrebbe ad aggiungere a quelli provocati ogni anno a causa delle abbondanti piogge o della siccità. Gli agricoltori hanno incontrato martedì sera alcuni tecnici, ricercatori e delegati delle aziende più rappresentative del territorio che producono ortaggi per fare un’analisi sulle problematiche legate all’attacco di virosi nei prodotti del Fucino. Sono intervenuti docenti universitari, studiosi che collaborano da anni con la Bejo (multinazionale che produce sementi), per la messa a punto di un piano di difesa. All’appuntamento hanno preso parte molti rivenditori di zona preoccupati per questo nuovo problema. Da almeno vent’anni la virosi, che attacca le foglie in fase di maturazione facendo marcire la pianta lentamente, sta creando dei danni ai prodotti della Piana del Fucino. In questi ultimi tempi, però, il fenomeno si è accentuato facendo preoccupare gli agricoltori. Gran parte dei prodotti autunnali hanno rischiato di andare persi e sono sempre più a rischio anche quelli estivi. Il danno del virus non è stato ancora calcolato ma si parla già di interi raccolti distrutti. Principalmente a rischio ci sono gli ortaggi a foglia larga perché vengono attaccati dal virus che si trasmette da un prodotto all’altro.
“Diverse sono le cause di questo attacco killer e molti i prodotti a rischio”, afferma Giammarco De Vincentis di Orto.Be.Mar., una delle principali aziende del Fucino nel settore della commercializzazione di radicchio, “bisogna intervenire anche a livello istituzionale e investire sulla ricerca, altrimenti il futuro della nostra agricoltura è a rischio. Gli studiosi e i tecnici, tra cui c’erano Leonardo Bassi direttore Bejo, Antonio Cavallaro, Pierluigi Palagri, Roberto Zattoni e Aniello Crenzi dell’università di Potenza, dopo aver ascoltato le diverse esperienze degli agricoltori presenti, hanno spiegato che verrà messa a disposizione una relazione dettagliata sull’incontro per poter iniziare a prendere delle precauzioni volte a evitare che il fenomeno cresca ancora.