Luco dei Marsi. Sembrava una storia infinita quella del giovane barista di origine marocchina Bya Youssef imputato del reato di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina, e invece a mettere la parola fine a questa storia è stato il Gup del Tribunale di Avezzano Francesca Proietti che disattendendo la richiesta del P.M. Maurizio Maria Cerrato di condannare il trentunenne marocchino a 4 anni e 6 mesi più quindicimila euro di multa, lo ha assolto con la formula più ampia per non aver commesso il fatto. Il Gup si è associata in toto alla decisione che lo scorso 18 giugno 2014 aveva preso Stefano Venturini, assolvendo con la formula più ampia l’altra protagonista della vicenda, nonché compagna del Bya Y., Petra Renata. I fatti risalgono al 27 Febbraio 2012 quando il Nucleo Mobile della Guardia di Finanza di Avezzano aveva dato corso ad una minuziosa perquisizione locale e domiciliare, eseguita nei confronti di Bya Youssef, della Petra Renata e del El Auor Miloud nella loro abitazione sita in Luco dei Marsi, in cui era stato rinvenuto all’interno della camera matrimoniale un barattolo di vetro con all’interno quattro involucri di cellophane di colore bianco contenenti cocaina per circa 110 grammi con sostanza da taglio, circostanza che aveva condotto tutte e tre i responsabili ad una lunga carcerazione. Ad essere ritenuto totalmente responsabile del reato è stato il concittadino del Bya, El Aour Miloud che è stato condannato in data 17.06.2013 alla pena di anni uno e mesi undici di reclusione oltre multa dal Gip del Tribunale di Avezzano Taviano Paolo Andrea a seguito della richiesta di patteggiamento. Bya Youssef è stato difeso dall’avvocato Roberto Verdecchia, che si è detto soddisfatto dell’esito positivo che ha avuto la vicenda, nonostante i sei mesi di custodia cautelare in carcere.