Avezzano. Riemerge il problema delle liste di attesa, tallone di Achille della Asl della provincia dell’Aquila. I dati parlano chiaro: per una visita specialistica o un esame diagnostico si può arrivare a oltre un anno di attesa. La situazione è difficile all’ospedale di Avezzano, ma anche a Tagliacozzo dove le richieste sono tantissime e all’Aquila. Sul caso interviene il coordinatore Cisl sanità della provincia dell’Aquila, Gianfranco Giorgi, che fornisce il quadro della situazione. “Per una visita senologica, uno degli esami di routine più richiesti dalle donne, la prenotazione è a gennaio 2018, oltre dodici mesi di attesa”, evidenzia Giorgi, “ la mammografia è ad aprile 2017. Si passa, poi, alla risonanza magnetica neurologica, che non può essere effettuata prima di luglio del prossimo anno. Il tempo di attesa per una Tac è mediamente di quattro mesi, come per una visita al centro celefalee, dove le prenotazioni sono ferme a febbraio 2017. Infine, per la dermatologia oncologica ospedaliera l’appuntamento slitta al 2018, in quanto il servizio è disponibile solo due volte a settimana. Per una visita ai nei, l’attesa è di otto mesi”. Tutto ciò ovviamente escludendo i casi urgenti certificati dal medico di famiglia che hanno la priorità. “Di fronte a questa situazione”, dichiara Giorgi, “non possiamo restare a guardare, viste anche le numerose sollecitazioni che il nostro sindacato riceve quotidianamente. La sanità è un bene primario che va salvaguardato e su cui si deve investire favorendo servizi fondamentali, rispetto ad altre scelte”. La Cisl chiede al manager della Asl, Rinaldo Tordera “di intervenire immediatamente con misure efficaci per ridurre i tempi di attesa, soprattutto per prestazioni che risultano indispensabili nella prevenzione oncologica e delle malattie che più frequentemente affliggono la popolazione. Lo sforzo compiuto da tutti gli operatori sanitari non è sufficiente a garantire tempi accettabili per accedere alle prestazioni ed evitare una mobilità passiva che nuoce alle casse della nostra Asl. Occorrono”, conclude il coordinatore della Cisl, “un potenziamento e una migliore organizzazione del personale, al fine di ridurre drasticamente le attese per visite ed esami indispensabili per la salute della collettività”.