Avezzano. Non si placa la polemica sui vertici della Asl e sulla mobilità tra la Marsica e L’Aquila. Dopo l’affondo del sindaco del capoluogo Massimo Cialente il primo cittadino di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, dice stop e convoca i colleghi dell’Aquila e di Sulmona. “Per la Asl la lotta contro il manager non serve”, ha commentato Di Pangrazio, “mi arrabbio quando vedo che ci sono politici che prima di pensare al bene della gente si interessano di rimpiazzare il posto. Cialente e Ranalli saranno qui martedì pomeriggio per trovare una soluzione per la Asl che deve essere 1 regionale con 7 ambiti e distretti. Perché con altre soluzioni consegneremo la nostra sanità a non so chi. Oggi è provato che L’Aquila ha circa 40mila abitanti, Avezzano e la Marsica ne hanno il doppio per questo la sanità su questo territorio va rafforzata. In questa battaglia dobbiamo essere uniti”. Sulla mobilità passiva, oggetto della discussione, è intervenuto il manager Silveri che, dati alla mano, ha dimostrato come nel 2013 ci sia stata un’inversione di tendenza rispetto al 2014. “E’ da alcuni giorni che organi di informazione divulgano dati sulla mobilità passiva della nostra ASL sui quali, poi, il Sindaco dell’Aquila ha ritenuto di doversi soffermare con dichiarazioni e commenti”, ha spiegato il manager Asl Giancarlo Silveri, “vale, per la completa comprensione da parte di tutti, ricordare che la mobilità, in sanità, è riferita alle scelte, in ordine a dove e da chi, fatte dai cittadini in caso di necessità. Se un cittadino residente nella nostra provincia si fa assistere da una Azienda diversa dalla nostra ciò determina una mobilità passiva, se, di contro, un cittadino di altra provincia
viene a farsi assistere da noi questo determina mobilità attiva. In sostanza, nel primo caso noi dovremo rimborsare la ASL che ha assistito il nostro cittadino mentre, nel secondo caso, sarà l’Azienda dove quel cittadino è residente a rimborsare noi. Ora i dati divulgati potrebbero essere quelli riportati su un foglio di lavoro di un nostro Servizio, forse relativi all’anno 2012 , ancor oggi non definitivi – tanto è che gli Uffici regionali preposti non li hanno, ad oggi, ancora licenziati, quindi non asseverati ed incompleti (manca ad esempio anche tutta la parte riferita alla mobilità attiva) Sembra in proposito anche utile precisare che tale tipologia di dati non si riferisce al numero di cittadini che sono andati altrove ma al numero di prestazioni avute da nostri cittadini al di fuori della nostra ASL. La differenza è semplicemente data dal fatto che una persona può, e questo accade abbastanza soventemente, avere, per la patologia di cui è affetto, più prestazioni magari periodiche. Dal che è evidente che quel brogliaccio non si riferiva al numero di cittadini, cosa che anche i medici sanno bene, forse però è sfuggito. Dicevamo sopra che i dati della specie, prodotti dai Servizi dell’Assessorato Sanità, vengono, una volta elaborati e completi, comunicati, con la loro valorizzazione economica, alle ASL per essere utilizzati sia a fini gestionali sia per la redazione dei bilanci. Possiamo in questo momento dare gli elementi certi di cui siamo in possesso, quelli cioè fornitici per la redazione del bilancio aziendale. Può essere utile dare, rispetto a questo argomento, quanto risulta dai bilanci degli anni 2012 e 2013. Va in proposito chiarito che, nei bilanci ASL, gli importi in questione si riferiscono al valore delle prestazioni distinguendo fra quelle relative a chi va altrove, (mobilità passiva “intra” regione) oppure fuori regione (mobilità passiva extra regione), stessa cosa per chi viene a farsi assistere da noi. Inoltre si tenga presente che i dati relativi all’ ”intra” riguardano le prestazioni dell’anno precedente (bilancio 2012 prestazioni del 2011) per l’ ”extra” il dato è relativo alle prestazioni di due anni prima (bilancio 2012 prestazioni del 2010) e così via. Bilancio 2012: -mobilità passiva “intra” regione (prestazioni a ns/ residenti rivoltisi ad altre ASL abruzzesi nell’anno 2011) euro 28.640.688,90 mobilità passiva “extra” regione (prestazioni fuori Abruzzo nell’anno 2010) euro 41.362.616,63 Totale euro 70.003.305,53 -mobilità attiva “intra” regione (prestazioni a persone provenienti da altre ASL abruzzesi nel 2011) euro 15.648.391,16 -mobilità attiva “extra” regione (prestazioni a persone provenienti da altre regioni nel 2010) euro 45.309.775,46 Totale euro 60.958.166,62. Differenza riportata in bilancio 2012 fra “intra” ed “extra” euro- 9.045.138,91. Bilancio 2013: -mobilità passiva “intra” regione (prestazioni residenti rivoltisi ad altre ASL abruzzesi nell’anno 2012) euro 25.023.730,98 -mobilità passiva “extra” regione (prestazioni residenti rivoltisi ad Asl fuori Abruzzo nell’anno 2011) euro 37.589.225.45 Totale euro 62.612.956,43 -mobilità attiva “intra” regione (prestazioni a persone provenienti da altre ASL abruzzesi nell’anno 2012) euro 15.812.617,37 -mobilità attiva “extra” regione (prestazioni a persone provenienti da altre regione nell’anno 2011) euro 48.894.426,37 Totale euro 64.707.043,74 Differenza portata in bilancio 2013 fra “intra” ed “extra” Euro + 2.094.087,31. Possiamo osservare che nel bilancio 2013 si è registrata una netta inversione di tendenza che ha consentito di recuperare il dato fortemente negativo dell’anno precedente, anzi ottenendo un utile per la voce considerata. D’altro canto, quanti nostri concittadini erano in quegli anni costretti a vivere sulla costa o in altre parti della regione e d’Italia perché ancora privi della loro casa? E quanti lo sono ancora? E’ naturale pensare che questi si siano serviti di strutture vicine. Un risultato comunque raggiunto grazie allo sforzo corale (ci sono sempre come in ogni caso le debite eccezioni) di tutti gli “addetti ai lavori”, medici, personale di ogni professione sanitaria, amministrativi e tutti gli altri, ed anche per il recupero degli spazi, delle attrezzature, dei macchinari ed evidentemente, man mano che ci si allontana dal terribile anno 2009, i risultati si vedono. Non sembra quindi generoso, magari per voler denigrare una persona, sventolare qualunque straccio che capiti a portata di mano, poiché questo, di fatto, si concretizza in una denigrazione generale delle nostre strutture e delle nostre professionalità le quali, grazie a Dio, badando ai bisogni della gente, stanno mostrandosi superiori a questi localismi di basso profilo che hanno magari la presunzione di volersi chiamare politica”.