Massa D’Albe. Il Parco Sirente Velino punta sull’area archeologica di Alba Fucens grazie al progetto regionale Slow Park – PorFesr 2007/2013. Pannelli illustrativi per guidare i turisti e app per gli smart-phone storia di Alba Fucens. C’è anche un tesoro archeologico nel Parco Sirente Velino. È il sito di Alba che nasconde secoli e secoli di storia. Il Parco, in collaborazione con il Comune di Massa D’Albe e la Soprintendenza dei Beni Archeologici ha deciso di realizzare un percorso didattico informativo e delle azioni di promozione per farlo conoscere anche fuori dalla Regione. “Le istituzioni in questa occasione si sono messe insieme per portare avanti progetti comuni all’interno dell’area di Alba Fucens”, ha spiegato il sindaco di Massa d’Albe Giorgio Blasetti, “vogliamo dare come amministrazione degli obiettivi da perseguire per la tutela e lo sviluppo del sito. La partita si chiuderà quando riusciremo ad aprire il museo che permetterà ai visitatori di conoscere meglio questo sito meraviglioso”. Il progetto è stato finalizzato a potenziare la fruibilità del sito e a incrementare l’afflusso turistico. “Il sindaco di Massa ha voluto fortemente l’inserimento di Alba all’interno del Parco e i primi risultati si vedono”, ha commentato Simone Angelosante presidente del Parco, “il nostro è un parco dei Comuni e tutte le azioni vengono condivise con i sindaci. Questo è un primo progetto e abbiamo già altre disponibilità economiche per portare avanti nuove iniziative”. Grazie all’iniziativa è stato creato un percorso didattico che guiderà il turista con tabelle ricche di contenuti bilingue e un’applicazione per gli smart-phone. Ci sarà poi del materiale promozionale realizzato dalla cooperativa Sherpa che valorizzerà all’esterno il sito. “Abbiamo partecipato al progetto Slow park e subito abbiamo previsto una somma per Alba”, ha precisato il direttore del Parco, “l’aspetto importante è che abbiamo coinvolto le cooperative locali creando così lavoro e incentivando le realtà del territorio. Ora abbiamo delle risorse per promuovere gli stage, potremmo trovare un accordo per lanciarli sul sito di Alba favorendo così ulteriori studi degli scavi”. Uno dei prossimi obiettivi sarà quello di creare un protocollo d’intesa tra le istituzioni per puntare allo sviluppo del sito e all’apertura del museo. “Abbiamo focalizzato i nostri sforzi sullo sviluppo di Alba e questo ci conforta”, ha affermato Emanuela Ceccaroni funzionario archeologico responsabile del sito, “nel ruolo di “controllori” abbiamo verificato scientificamente i testi e i lavori prodotti. Alba è un pozzo inesauribile che va accudito costantemente e se uniamo le forze è più facile supportare questo lavoro. Mi auguro di poter convergere queste forze anche sul museo. Il 95per cento è realizzato, manca però l’allestimento e la strutturazione della gestione”.