Avezzano. Ben 87 reperti storici sono pronti per essere collocati nell’Aia dei musei ma le porte sono chiuse. Il problema è emerso durante la presentazione del libro “Lo statuto antico di Avezzano” di Mario Di Domenico organizzata dalla Pro Loco di Avezzano al castello Orsini. E’ stato proprio l’autore del libro, che fa luce su alcuni tratti della vita della città, a far emergere questo problema. Di Domenico, infatti, in qualità di collaboratore dell’associazione “I Marsi nel Lazio” collabora con il nucleo operativo dei Carabinieri che si occupa della tutela del patrimonio storico e archeologico. Al termine di una lunga operazione le forze dell’Ordine aveva recuperato 87 reperti provenienti con tutta probabilità dalla Marsica. Di Domenico ha fatto da ambasciatore con il Comune di Avezzano per fare in modo che queste opere d’arte tornassero ad Avezzano e fossero collocate nell’Aia dei musei, polo museale del territorio. L’amministrazione comunale ha dato l’ok ma a oggi non è stato ancora possibile fare nulla perché il museo è chiuso. Subito dopo la rimozione dall’incarico dell’associazione Antiqua, che con Flavia De Santis gestiva il polo, la struttura è rimasta chiusa in attesa di un nuovo piano di gestione che sembra però non arrivare. Per questo i reperti, che potrebbero arricchire le due ali del museo dedicate al prosciugamento del Lago del Fucino e alle Lapidi rinvenute negli anni, sono ancora sotto la tutela dei carabinieri i quali aspettano di consegnarle all’ente. Inevitabile poi la polemica che la notizia ha sollevato tra i presenti tra i quali c’era anche la De Santis rammaricata per quanto accaduto. Il polo museale, realizzato dopo anni di lavoro nell’ex mattatoio comunale, doveva essere il centro della cultura del territorio tanto che, con gli ultimi interventi, era stata creata anche un’apposita sala per convegni e conferenze. L’auspicio è che il Comune possa trovare in tempi brevi una soluzione evitando così che resti chiuso. Giulia Antenucci