Avezzano. Arriva D’Alfonso ad Avezzano e annuncia l’apertura dell’Interporto di Avezzano, treni più veloci sulla Roma Pescara, e autostrade meno care grazie a finanziamenti.
All’incontro nella sala consigliare di Avezzano, gremita, c’erano i sindaci, i rappresentanti di associazioni e di categorie, amministratori, consiglieri regionali marsicani (il presidente del consiglio Peppe Di Pangrazio, il consigliere Lorenzo Berardinetti, Emilio Iampieri, Maurizio Di Nicola e Gianluca Ranieri).
L’esordio del padrone di casa, il sindaco Gianni DI Pangrazio, è stato molto incisivo. Ha chiesto senza mezzi termini di reinserire la Marsica nella mappa degli aiuti di Stato almeno nel 2016, come previsto dall’ordine del giorno presentato in Regione e approvato all’unanimità dal consigliere regionale Lorenzo Berardinetti. Ha poi però presentato il “Progetto Marsica” che, secondo il sindaco, “permetta di dare corso a un modello identitario di sviluppo del territorio centrato sulla valorizzazione delle nostre risorse tipiche e distintive, a partire dalle enormi ed inespresse potenzialità della filiera agro-alimentare”.
Dopo i numerosi interventi degli altri primi cittadini, ha preso la parola l’onorevole Filippo Piccone, sindaco di Celano, che ha esordito con una premessa: “Sulmonizzare questo territorio è la cosa più facile del mondo. Sulmona eccelle per la divisione della classe politica. Dobbiamo essere in grado di mettere insieme la classe politica. I fondi 107.3c non sono sostituibili da nessun palliativo. Non si attraggono imprenditori con altre soluzioni come si sarebbe potuto fare con i fondi Ue. Definiamo le tre cose più importanti per il nostro territorio che siano precondizioni per il ritorno allo sviluppo.
E’ intervenuto il vicepresidente della Regione, Giovanni Lolli che ha affrontato le questioni tecniche che hanno spinto la giunta D’Alfonso a escludere la Marsica dai fondi 107.3c.”Stare fuori è un danno”, ha premesso, “è un danno per la Marsica e per altre zone dove sono presenti imprese. Ma non è vero che significa non accedere ai fondi europei”.
D’Alfonso ha affermato che “nella delibera di zonizzazione, che non è stata mai fatta, faremo atti tipici. ‘C’è un’alternativa?’ ci siamo chiesti”. Poi ha parlato dell’Interporto di Avezzano, realizzata e mai aperta. “Entrerà in funzione”, ha affermato D’Alfonso, come fecero anche i tre precedenti presidenti di Regione. “Mi convince il ragionamento sul diritto alla velocità per la gomma e per il ferro (i treni ndc). Faremo due tappe della rete ferrata Pescara-Roma: una sarà ad Avezzano. Faremo in modo che mantengano fede alla riduzione dei tempi di percorrenza riducendo le fermate. Ridurremo le fermate e faremo completare l’impianto di tecnologizzazione e la sostituzione del materiale rotabile. I migliori contraenti sono i privati tra loro. Il pubblico solitamente balbetta e non si irrobustisce per convincere e vincere. Abbiamo ereditato la rottura del contratto precedente e ciò ci consente di rinegoziare, chiedendo che il materiale rotabile sia capace di accelerazione in partenza. Farò una battaglia per le risorse necessarie a comprimere i costi dell’accesso autostradale andando incontro ai pendolari per studio e per lavoro”.