Avezzano. E’ stato arrestato dopo un blitz dei carabinieri nella sua abitazione. Il marocchino eroe, Adoiou Abderrahim, 48 anni, che aveva commosso l’Italia con un gesto eroico salvando un bambino di 5 anni e la sua famiglia, aveva in casa hashish e cocaina. Con lui sono finiti in cella il fratello e un altro connazionale. Aveva ottenuto grazie al ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, un permesso di soggiorno della durata di sei mesi per motivi umanitari per aver messo a rischio la propria vita tirando fuori dall’auto sprofondata nel canale del Fucino un’intera famiglia. Ora il colpo di scena. Nell’abitazione c’erano una ventina di grammi di cocaina pronta per lo spaccio. Al momento dell’incursione, dopo il sequestro della sostanza stupefacente, il fratello del marocchino divenuto famoso per un gesto di grande altruismo ha tentato di assumersi ogni responsabilità. L’arresto è invece scattato per tutti e tre i presenti nell’abitazione. Adoiou Abderrahim aveva diviso l’opinione pubblica proprio per i suo precedenti penali per spaccio di sostanze stupefacenti. Aveva prevalso, però, nell’opinione pubblica il grande gesto di umanità e di eroismo. Si era gettato in un canale a San Benedetto Marsi strappando alla morte una famiglia la cui auto era uscita di strada. Alla vista dei carabinieri, l’immigrato clandestino si era dato alla fuga. Il permesso gli è stato concesso “per il coraggio, l’elevato senso civico e lo spirito di appartenenza alla comunità dimostrati lo scorso 17 ottobre quando ha tratto in salvo una famiglia, tra cui un bambino di cinque anni, che si trovava a bordo di un veicolo finito fuori strada nelle acque di un canale”. La sua storia è cambiata la notte tra il 13 e il 14 ottobre. Sulla vicenda erano intervenuti il giorno successivo il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e quello della Provincia, Antonio Del Corvo, che hanno avuto parole di grande apprezzamento per il comportamento ammirevole dello straniero, dicendosi disponibili a trovare il modo per concedergli un permesso di soggiorno. La svolta c’è stata dopo una decina di giorni quando il marocchino, difeso dall’avvocato Roberto Verdecchia, si è deciso a uscire allo scoperto, accettando di essere intervistato dai media. Dopo la partecipazione a una trasmissione televisiva alla Rai, la polizia aveva deciso di fermarlo mentre era in albergo a Roma. Nei suoi confronti era stato emesso un decreto di espulsione dalla questura di Roma. Subito dopo era stato rilasciato per tornare ad Avezzano. poi la svolta con il permesso di soggiorno. Ora il colpo di scena e l’arresto. Nelle prossime ore sarà ascoltato dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Avezzano per l’udienza di convalida.