Avezzano. TUTTI I DETTAGLI DELL’OPERAZIONE ‘MASTER LIST’
IN UNA PEN DRIVE LA LISTA DELLE DITTE CORROTTE: Gli investigatori, attraverso una vasta attività di intercettazioni telefoniche e ambientali durate un anno, hanno individuato quello che nel corso di una conferenza stampa in Procura, ad Avezzano, hanno definito ‘un cartello d’imprese’ facente capo ad un imprenditore di Pescara, Sergio Giancaterino, e ad un intermediario di Avezzano, Antonio Ruggeri, che avrebbero individuato una serie di ditte alle quali affidare i lavori, tutte segnate in un’agenda, una sorta di libro mastro, sequestrata dagli inquirenti. Nell’ambito di una perquisizione in casa di uno degli indagati, la Polizia ha trovato ben nascosta anche una pen drive con una lista di ditte che, secondo l’accusa, avrebbero preso parte al disegno criminoso. Il sistema prevedeva un elenco di circa 15 aziende, specializzate in lavori pubblici, da far partecipare a gare di appalto gia’ compromesse grazie ad accordi corruttivi con amministratori locali e pubblici funzionari. Le aziende intervenute, mediante offerte al ribasso, indirizzavano la gara verso la ditta prescelta per l’occasione, determinando un vero e proprio cartello di imprese, in grado di decidere l’esito degli appalti. Nel corso delle indagini e’ stato accertato che per un singolo appalto di circa 500.000 euro fosse stato pattuita tra gli indagati una percentuale di 20.000 euro da dividersi quale corrispettivo per aver fatto vincere la gara alla ditta compiacente.
COINVOLTE ALTRE SEI PERSONE: Secondo Procura e investigatori, il metodo usato dagli indagati era quello di creare ‘nero utile al pagamento delle persone che poi avrebbero corrotto’. Nel corso delle indagini, inoltre, gli inquirenti hanno scoperto che gli arrestati usavano un’auto come ufficio nella quale si svolgevano riunioni e si decidevano le strategie da usare. Nell’ambito dell’inchiesta, iniziata nel 2015, sono coinvolte anche altre sei persone che nei prossimi giorni saranno ascoltate dagli investigatori. All’esito degli interrogatori si deciderà se e come procedere nei loro confronti. Nel corso delle attivita’ investigative sono stati registrati plurimi episodi di corruzione, palesatisi attraverso la dazione di denaro in parte in contati oppure sotto forma di consulenze, sponsorizzazione di una societa’ di calcio dilettantistica, sub appalti a ditte di familiari degli indagati, acquisto di biglietti di lotterie patronali, noleggio di tendoni per una festa e contributi in beneficenza.
GLI APPALTI TRUCCATI: Ad innescare, nonché a dare il nome all’inchiesta denominata “Master list”, è stata tra le altre cose una lista di ditte che, secondo l’accusa, si dovevano spartire numerosi appalti sia in provincia di L’Aquila sia nel resto della regione, lista contenuta in un’agenda sequestrata in una perquisizione all’imprenditore di Penne (Pescara) Sergio Giancaterino, ora ai domiciliari. Per questo elemento, altri documenti e il materiale dei precedenti filoni, secondo la Procura della Repubblica di Avezzano e la squadra mobile, i destinatari odierni dei provvedimenti restrittivi sarebbero “inseriti in un collaudato sistema illecito, da cui è scaturito il nome dell’operazione, finalizzato ad influenzare appalti pubblici in diversi comuni della provincia di L’Aquila”. Secondo le carte in possesso dell’accusa, il meccanismo più utilizzato da parte di amministratori, tecnici e funzionari coinvolti, era quello di rispondere alle gare con le ditte d’accordo con chi avrebbe dovuto vincere tra di loro stabilendo insieme il massimo ribasso. Naturalmente, l’obiettivo sarebbe stato quello di partecipare agli appalti e di far ruotare i vincitori. Da riscontri e intercettazioni sarebbe emersa l’intesa raggiunta tra gli indagati per la gara relativa alla sistemazione dell’edificio comunale del Comune di Canistro (L’Aquila): in un appalto di circa 480mila euro, circa 20mila sarebbero stati distribuiti tra ditte partecipanti e Amministratori attraverso contributi e consulenze. L’appalto – ritengono Procura della Repubblica di Avezzano e squadra mobile – non è poi andato a buon fine “per cause indipendenti dalla volontà degli indagati”. Le indagini riguardano tra gli altri, a Campotosto (comune dell’Aquilano che ha subito il terremoto del Centro Italia 2016-2017 e di L’Aquila del 2009), l’appalto per la manutenzione dell’area di campeggio Capparella e della struttura adibita a centro velico “casa dei pescatori”, oltre a interventi nell’ex discarica in località Reperduso, le aste pubbliche bandite dall’Unione dei Comuni delle Colline teatine, di cui il Comune di Casacanditella è capofila: a tale proposito, al centro dell’inchiesta i lavori di riassetto territoriale dell’area a rischio idrogeologico della località Colle grande del Comune di San Martino sulla Marrucina. Ed ancora: a Capistrello (L’Aquila), la gara relativa ai lavori di manutenzione del depuratore eseguiti dal Cam.
I nomi degli arrestati
Le intercettazioni con spartizione
Altre intercettazioni