Avezzano. Aveva una casa ad Avezzano il boss della Magliana Guglielmo Sinibaldi, arrestato ieri a Roma dopo dieci anni di latitanza.
Più volte erano stati eseguiti dei blitz nel suo appartamento di Avezzano, ma del Boss nessuna traccia, per più di 10 anni è stato un fantasma. Ora l’ex boss della banda della Magliana, considerato uno degli uomini più importanti della gang, vicino a Maurizio Abbatino, il Freddo di Romanzo criminale, è stato localizzato e arrestato in un appartamento di Roma, alla Magliana. Sinibaldi, 66 anni, si era rifugiato in un palazzone di periferia per sottrarsi a un ordine di carcerazione, emesso nel 2021 dalla procura della Repubblica di Chieti per una presunta evasione fiscale su una società di Valmontone. La Guardia di finanza di Colleferro, su delega della procura di Velletri, lo ha scovato durante una perquisizione domiciliare. L’uomo deve scontare in carcere un residuo pena di 2 anni e 4 mesi.
Guglielmo Sinibaldi è stato uno dei protagonisti dell’operazione “Colosseo” nella quale fu uno dei pentiti che permisero lo smantellamento, quasi totale, della Banda della Magliana. Il suo nome è legato anche alla strage della stazione di Bologna, dove, secondo il suo racconto ai magistrati, ebbe il ruolo di controllare chi metteva la bomba e di favorire la fuga del Nar Gilberto Cavallini. Sinibaldi, durante il processo “Colosseo” dichiarò che quando morì Renatino De Pedis, il patrimonio della “Bandaccia”, passò nelle mani del cassiere Enrico Nicoletti. Il 66enne si era reso irreperibile dal 2014. Nel 2021 la procura della Repubblica di Chieti ha emesso a suo carico due sentenze di condanna per truffa, insolvenza fraudolenta, furto e ricettazione. Proprio in quel periodo si è poi reso irreperibile dal suo indirizzo di residenza ad Avezzano.