Avezzano. Erano stati accusati e arrestati per riciclaggio di beni derivanti da attività illecita nell’ambito di un’operazione dei carabinieri che nel 2006 aveva portato all’arresto di 40 persone e al sequestro di oltre 15 milioni di euro di beni. L’operazione, denominata “Rubicone” proprio per la sua importanza rilevante nei confronti delle infiltrazioni mafiose, era quella relativa alla decapitazione dell’organizzazione della famiglia Savignano a Pescara che si è conclusa con una serie di assoluzioni, qualche condanna e la confisca di alcuni beni nelle sue diverse trance.
Michele e Massimo Cataldi, rispettivamente padre e figlio, sono stati assolti ieri perché il fatto non sussiste dal gup del tribunale di Avezzano. Il giudice ha accolto le tesi del legale dei due imprenditori, Leonardo Casciere, che ha dimostrato l’inesistenza del reato presupposto a quello contestato (bancarotta), rigettando la richiesta di 2 anni e 4 mesi formulata dal pubblico ministero. Il legale dei due ha annunciato che proporrà istanza per il risarcimento civile derivante dall’ingiusta detenzione che per uno dei due si è protratta per oltre un mese. Secondo la procura di Pescara che chiese ed ottenne l’arresto di oltre 40 persone nel 2006 il sistema delinquenziale, con al vertice i fratelli Savignano, con il contributo fattivo di una serie di soggetti che ricoprivano molteplici ruoli assegnati dai “capi”, avrebbe perseguito i propri illegali fini con l’applicazione di un collaudato modello operativo che prevedeva la “selezione” di imprese in crisi economica; la “penetrazione” nelle relative compagini sociali con l’acquisizione di partecipazioni e/o cariche; ordinativi di ingenti partite di beni presso fornitori mai pagati; organizzazione dei trasporti delle merci acquistate a favore ed a cura delle imprese “colonizzate” presso depositi “occulti”; induzione al fallimento delle imprese “veicolo” e distruzione della documentazione amministrativo-contabile delle stesse; collocamento sul mercato delle merci illegalmente acquisite con determinazione di una economia parallela sovrapposta a quella basata sulle transazioni commerciali legali.