Avezzano. “Il silenzio ci apre alla misericordia di Dio ed è l’antidoto alle parole inutili e malevoli”. Con queste parole papa Francesco ha dato ufficialmente il via all’iter per l’apertura del santuario della Madonna del Silenzio ad Avezzano. Un dialogo costante durato quattro anni, tante lettere e telefonate con i frati cappuccini e poi il dialogo con il vescovo dei Marsi, Pietro Santoro, che papa Bergoglio ha voluto ringraziare per la sua disponibilità.
Il santuario della Madonna del Silenzio sarà ospitato nella chiesa di San Francesco d’Assisi di Avezzano e nell’adiacente convento dei frati cappuccini chiuso ormai da diversi anni. E’ lì che, a partire da maggio, si potrà venerare la Vergine e si potrà prendere parte a corsi sul silenzio e sul discernimento. Sarà infatti un luogo di formazione, proprio come richiesto da papa Francesco.
L’iniziativa è stata presentata ieri in curia dal vescovo Santoro che ha evidenziato come “il santuario della Madonna del silenzio è profezia sulla chiesa e sul mondo intero. Alcuni mesi fa era circolata la notizia che il santuario sarebbe stato a Tocco Casauria, ma per una serie di motivi non è stato così. La provvidenza ha voluto che fosse ad Avezzano. Il silenzio, come dice il papa, ci apre alla misericordia di Dio, è l’antidoto alle parole inutili e malevoli”.
Soddisfatti padre Nicola Galasso, ministro provinciale dei cappuccini d’Abruzzo, e padre Emiliano Antenucci che hanno avuto modo in questi mesi di dialogare direttamente con il papa. A padre Nicola il postino consegnò una lettera qualche mese fa e quando l’aprì si accorse che era stata scritta dal papa il quale gli chiedeva di trovare un posto per ospitare il santuario.
Padre Emiliano invece ha raccontato che “durante un’udienza il papa venne colpito dall’icona della Madonna del Silenzio, la prese e la collocò in un punto dove passano tutte le persone che entrano nel palazzo Apostolico. Il papa chiede spesso il silenzio, chiede si non sparlare e di usare il silenzio contro le fake news e contro le informazioni distorte.
Fu lui a volermi parlare al termine di un incontro e poi a inviarmi una lettera con la quale mi chiedeva un’udienza privata. Quando mi disse cosa potesse fare per me io gli chiesi: trovare un luogo di culto per la Madonna del Silenzio e dopo pochi giorni scrisse al mio ministro provinciale”.