Tagliacozzo. Demolire la costruzione abbandonata da quasi mezzo secolo, che sorge nella valle del Fucero, tra i comuni di Tagliacozzo e Cappadocia. È questo l’appello rivolto dalla senatrice Stefania Pezzopane, in una nota indirizzata al Direttore Generale delle Arti e del Paesaggio del MIBACT, Francesco Scoppola, al Segretario regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici d’Abruzzo, Antonio Gagliardo, al Direttore dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione la Destinazione dei beni sequestrati e confiscati, al Prefetto dell’Aquila Francesco Alecci, ai sindaci di Tagliacozzo e di Cappadocia. “Numerosi cittadini e attivisti della zona mi hanno segnalato il
caso dell’ecomostro – afferma la senatrice- Si tratta di una costruzione edificata più di 40 anni fa, in una delle zone paesaggistiche più belle dell’Abruzzo, segnalata anche dal FAI. L’edificio non fu mai completato poiché confiscato dall’Autorità Giudiziaria, tuttavia, quell’enorme colata di cemento è rimasta lì a deturpare lo splendore della valle. Negli ultimi anni la zona è diventata triste scenario di degrado. La posizione, lontana dalla strada principale, ha favorito lo scarico di ogni tipo di materiale all’interno e all’esterno della costruzione e molti cittadini del luogo mi segnalano che il territorio circostante è divenuto negli anni un’enorme discarica anche di materiale inquinante, come l’eternit. La Direzione Regionale dovrebbe aver predisposto un piano per la demolizione dell’ecomostro, inviato agli organi competenti, ma a tutt’oggi non si è ancora provveduto alla demolizione e la costruzione è ancora in piedi.
caso dell’ecomostro – afferma la senatrice- Si tratta di una costruzione edificata più di 40 anni fa, in una delle zone paesaggistiche più belle dell’Abruzzo, segnalata anche dal FAI. L’edificio non fu mai completato poiché confiscato dall’Autorità Giudiziaria, tuttavia, quell’enorme colata di cemento è rimasta lì a deturpare lo splendore della valle. Negli ultimi anni la zona è diventata triste scenario di degrado. La posizione, lontana dalla strada principale, ha favorito lo scarico di ogni tipo di materiale all’interno e all’esterno della costruzione e molti cittadini del luogo mi segnalano che il territorio circostante è divenuto negli anni un’enorme discarica anche di materiale inquinante, come l’eternit. La Direzione Regionale dovrebbe aver predisposto un piano per la demolizione dell’ecomostro, inviato agli organi competenti, ma a tutt’oggi non si è ancora provveduto alla demolizione e la costruzione è ancora in piedi.
Provvedimento che sollecito le autorità competenti, ad adottare in tempi brevi, per porre fine al degrado ambientale e a riqualificare l’area”