Capistrello. Concussione, corruzione, turbativa, truffa aggravata e falso. sono queste le accuse che hanno portato il gip del tribunale di Avezzano, Maria Proia, su richiesta del pubblico ministero, ha disposto la convalida di dieci misure cautelari nei confronti di amministratori del Comune di Capistrello, tecnici e imprenditori nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti che, nelle prime ore di stamane, ha suscitato clamore nella Marsica (leggi qui).
Riguardo alla concessione di alcuni incarichi alla ditta (affidataria del servizio di pulizia e cimitero), il sindaco aveva sottoposto all’attenzione della giunta comunale una delibera che, nel caso non avesse trovato riscontro positivo da parte della giunta, avrebbe determinato – stando a ciò che Ciciotti asserì – rilevanti conseguenze penali. Tale pressione fece sì che i suddetti lavori venissero tranquillamente concessi alla ditta. Il movente di tali pressioni si evince dall’intercettazione tra il sindaco e un imprenditore, legati da vincolo di parentela.
Parente: “Parente”
Ciciotti: “Oh parente, toglimi un pò una curiosità”
P: “Dimmi”
C: “Ma tu in effetti che incarico hai sulla cooperativa…?”
P: “Presidente”
C: “Da quanto?”
P: “Quale è il problema? (…) Io non ce lo vedo tutto sto problema sinceramente..però..tra l’altro..a quanto ho capito loro sanno…stanno concentrati su quella delibera di febbraio…e la…(inc)…da noi è di maggio e non c’entra niente con quella delibera, quindi è…”
C: “Noi abbiamo dato un atto di indirizzo sul quale abbiamo commesso degli errori perché avevamo già dato i nomi delle cooperative e li ci potrebbe stare…però, siccome dopo non ha seguito…ciao..non ha seguito. E da maggio ha dato solo una proroga fino al trentuno di dicembre, no?”
P: “Si. Secondo me non ci sta niente. Vabbè, c’avrai parlato con un avvocato (Inc) ma mica ci stanno indagati ancora, no?”
C: “No, a fa le verifiche”
P: “Ma se sa chi è stato a fa sta cosa?”
C: “So gli amici tuoi”
P: “Ma io non so così certo eh”
C: “Ma lascia perde, So tutte cose che abbiamo già discusso in consiglio e sono cose interrogazioni e scrittura alla Prefettura e altre cose così”
P: “Invece secondo me lo sai come è andata? Sono stati più esposti e poi è partita un’unica indagine. Però uno probabilmente l’avrà fatta l’opposizione, l’altro se ti ricordi quando dovevamo rinnovare tu andasti da Di Felice e lui ti disse “guarda che lo so che sei parente”..te lo ricordi?”
C: “Questo non me lo ricordo, però non è Di Felice perchè Di Felice non le fa queste cose”
P: “Sei sicuro?”
C: “Non ci pensare neanche. Penso pure io che ci sono stati più esposti. A Capistrello ho già risposto a 10/15 esposti, come possiamo dire..anonimi…con rappresentando già certe cose..e con i carabinieri erano già state chiuse certe vicende. Evidentemente qualcuno ha rindinguato un’altra volta certe condizioni”
P: “Vabbè, ma questi firmati di esposti?”
C: “Ma sai, firmi…(…..)..chi è? Non è che vanno a verificare se so false le firme o no. Nessuna preoccupazione. Cioè, quale è il dolo se lo avessi fatto io? Sono un sindaco così cattivo perché ho dato un’opportunità operativa di lavorare?
Si riporta, di seguito, uno stralcio dell’intercettazione telefonica tra il sindaco di Capistrello, Francesco Ciciotti, e il tecnico Romeo Di Felice, in merito ad alcuni lavori da svolgere nel paese marsicano che, stando a quanto riportato, sarebbero stati assegnati irregolarmente dopo ingenti pressioni nei confronti di un dirigente comunale per affidare i lavori a una ditta edile.
Di Felice: “..perché io, ogni tanto, mi allontano, e loro..(Inc)…gli ho detto: senti, quello che vi serve chiedetelo. Sta tutto qui. perché tante volte non ci puoi neanche parlare perché potrebbe sembrare che li stai distraendo. Non ti sentono neanche..”
Ciciotti: “e che volevo dire..”
Di F: “capisci, mo qui ci stanno altri problemi che in qualche modo dovremo risolvere, perché se risolviamo questo problema…fammi pensare, che altro..”
C: “le domande le faccio io. Famme capi..dei lavori che ci richiedono..gli hai dato quasi tutto tu dei lavori, di marciapiedi, via Roma, piazza Risorgimento..questi qui..”
Di F: “marciapiedi e via Roma mi sembra che hanno pure la contabilità del (Inc)..meno male che in questo momento non ci stava quella di Mattia, perché quella…ho detto questa non è una perizia, non c’è un elaborato grafico, non ci sta (Inc), non ci sta un cazzo di niente eccetera, è rimasta fuori pure quella della (Inc)…poi se ce la chiederanno gliela consegneremo”
C: “piazza caduti del Lavoro?”
Di F: “quella…”
C: “gli hai dato pure l’opera di complemento…complementare?”
Di F: “si, quella l’hanno pigliata”
C: “piazza Risorgimento non ci sta niente“.
Il sindaco è difeso dall’avvocato Antonio Milo, mentre l’ex consigliere Di Giacomo dal legale Roberto Verdecchia. Nel collegio difensivo anche l’avvocato Franco Colucci.