Avezzano. L’ex sindaco di Tagliacozzo, Maurizio Di Marco Testa, è stato rinviato a giudizio per concussione, turbata libertà degli incanti e turbativa d’asta in relazione ad un’inchiesta della Procura della repubblica di Avezzano, scattata nel marzo del 2016, relativa ad una serie di appalti pubblici.
L’indagine ha coinvolto anche altri soggetti tra politici ed imprenditori del luogo. Di Marco Testa, rappresentato dal legale Roberto Verdecchia, inoltre, durante l’udienza è stato prosciolto dall’accusa di concussione nei confronti di un tecnico comunale che lo aveva accusato. Nell’ambito dell’udienza preliminare è stata emessa una condanna, secondo il rito abbreviato, a carico dell’architetto Carlo Tellone, per 2 anni e 8 mesi con le accuse di concussione e di un tentativo di turbativa. Tellone, rappresentato dal legale Antonio Milo, è stato prosciolto invece da altre accuse di turbativa d’asta tra cui quelle per i lavori di Villa San Sebastiano e di Marsia.
Rinviato a giudizio sempre per turbativa d’asta anche Gianpaolo Torrelli, difeso dal legale Vittoriano Frigioni, che è stato invece prosciolto dalle accuse di concussione, frode nelle pubbliche forniture e falso materiale. Coinvolti nella vicenda, con un ruolo marginale e sempre rinviati a giudizio a vario titolo anche l’ex vicesindaco Angelo Poggiogalle, difeso dall’avvocato Paolo Novella, Giampaolo Torrelli ex dirigente tecnico, Roberta Amiconi dirigente comunale, e gli imprenditori Maurizio Palmeggiani, Angelo Di Marco, Giancarlo Bonifaci, Luigi Mastroddi e Antonio Mastroddi.
E’ stato prosciolto da ogni accusa l’ex assessore Gabriele Venturini, difeso dai legali Franco Colucci e Alessandro Fanelli, il grafico Alessandro Di Michele, difeso dagli avvocati Herbert Simone e Chiara Tozzoli, e l’imprenditore Mauro Volpe, che sono stati prosciolti da tutte le accuse. Venturini era finito agli arresti domiciliari, dove era rimasto per una decina di giorni, ed era stato anche costretto a dimettersi dalla carica politica rinunciando alla ricandidatura.
L’inchiesta che ruota attorno a presunti illeciti legati alla concessione di appalti, prevalentemente del settore dei lavori pubblici, assegnati con la modalità dell’urgenza, aveva portato nel 2016 a 16 provvedimenti cautelari. “L’accusa di concussione a carico di Di Marco Testa nei confronti del suo accusatore – ha dichiarato il legale Verdecchia – dovrà essere dimostrata in giudizio che si terrà il 12 settembre del 2019 dove assisteremo alle presunte verità già parzialmente smentite nel corso dell’udienza preliminare”.