Capistrello. Sono sei le persone che il 26 maggio dovranno presentarsi davanti al gup del tribunale di Avezzano per l’udienza preliminare nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti sospetti al Comune di Capistrerllo. Si tratta del sindaco di Francesco Ciciotti, dell’ex consigliere comunale Corrado Di Giacomo, dell’architetto 42enne di Capistrello Francesca Stati, dell’imprenditore 53enne di Capistrello Concezio Fantozzi, del geometra di Capistrello Mattia Coviello, e della giornalista 34enne Annalisa De Meis.
L’inchiesta, coordinata dal procuratore Andrea Padalino, riguarda presunte «gravi irregolarità» nell’affidamento di incarichi e servizi pubblici, in quanto, secondo l’accusa, «venivano sistematicamente violate le norme di trasparenza e imparzialità per soddisfare interessi privati, con il risultato di realizzare un vero e proprio mercimonio della funzione pubblica».
La misura cautelare era stata emessa dal gip del tribunale di Avezzano, Maria Proia, ed eseguita dai carabinieri del nucleo investigativo dell’Aquila guidati dal maggiore Edoardo Commandè. Erano finite sotto accusa dieci persone, a vario titolo per reati come concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, truffa aggravata e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. In 17 gli indagati inizialmente, posi scesi a 14. Per molti capi di imputazione era stata chiesta e ottenuta l’archiviazione.
In particolare, è stato accertato come il sindaco di Capistrello e i responsabili dell’area tecnica e amministrativa, secondo i carabinieri, «abbiano agevolato e indirizzato, in favore di imprenditori e professionisti compiacenti, l’affidamento di diversi lavori pubblici per la progettazione, ristrutturazione e riqualificazione di beni comunali, tra cui il palazzo municipale, scuole comunali, riqualificazione viaria e il cimitero nuovo».
A Ciciotti prima di Natale 2018 erano stati revocati i domiciliari ma era stato sottoposto al divieto di residenza a Capistrello, provvedimento poi revocato. Ciciotti, dopo le dimissioni e dopo la prima fase dell’indagine, ha deciso di ricandidarsi alle ultime elezioni conquistando nuovamente lo scranno da primo cittadino e tornando in carica.
Anche a Di Felice era stata revocata la misura. Erano stati inoltre revocati anche altri provvedimenti, come quello dell’interdizione per l’architetto Francesca Stati, o quello nei confronti del geometra Mattia Coviello, e così via.
Alla giornalista De Meis viene contestato il reato di corruzione in concorso con il primo cittadino. Era la prima volta in Abruzzo che veniva adottato da un giudice, nei confronti di un giornalista, un provvedimento cautelare di sospensione dall’attività. Secondo l’accusa si sarebbe fatta affidare l’incarico (previa revoca a una testata giornalistica) promettendo di fornire articoli di stampa favorevoli al sindaco e alla giunta comunale. Tesi contestata dalle difese secondo cui la giornalista avrebbe fatto ciò che concerne nella comune attività di ogni ufficio stampa, cioè comunicati stampa per promuovere le attività dell’amministrazione. Nel collegio difensivo gli avvocati Roberto Verdecchia, Antonio Milo, Andrea Tinarelli e Franco Colucci.