Avezzano. Al via gli interrogatori questa mattina per l’inchiesta della procura della Repubblica di Avezzano che ha portato agli arresti domiciliari sette persone tra amministratori pubblici, funzionari, tecnici e imprenditori delle quattro province. Oggi è la volta di Venturini che sarà ascoltato dal giudice per le indagini preliminari Francesca Proietti alla presenza del suo legale, Antonio Milo. Il 4 ottobre invece sarà la volta di Sergio Giancaterino, imprenditore di Penne, e Antonio Ruggeri, mediatore avezzanese, difesi dagli avvocati Antonio Pascale, Leonardo Casciere e Raffaele Mezzoni. Gli altri arrestati sono Paolo Di Pietro, consigliere comunale ed ex assessore ai Lavori pubblici al comune di Canistro, Emiliano Pompa, imprenditore del teramano, Giuseppe D’Angelo, sindaco di Casacanditella, in provincia di Chieti, imprenditore di Penne e Antonio Ranieri, dirigente del Comune di Campotosto. Al centro dell’inchiesta ci sarebbero appalti e gare truccate grazie a presunte mazzette sotto forma di consulenze o contributi.
L’inchiesta è della squadra mobile della Questura dell’Aquila, che ha condotto le indagini. Nell’ordinanza si denuncia che è stato scoperto “un sistema corruttivo endemico, originato dalla presenza in molteplici enti pubblici di amministratori o funzionari inclini a fare mercimonio dei pubblici affidamenti con metodi delinquenziali e consuetudinari”. I reati ipotizzati sono corruzione, turbata libertà degli incanti, falso e rivelazione di segreto d’ufficio. Il sistema consentiva di manovrare gli appalti pubblici grazie a una quindicina di aziende specializzate che venivano fatte partecipare a gare già decise a seguito di accordi corruttivi con amministratori locali e pubblici funzionari e che, con offerte al ribasso, indirizzavano la gara verso l’impresa prescelta per l’occasione, determinando un vero e proprio cartello in grado di decidere l’esito delle commesse.