Avezzano. La senatrice aquilana del Pd Stefania Pezzopane è indagata con l’accusa di finanziamento illecito ai partiti assieme ad Angelo Capogna, imprenditore che si occupa di illuminazione pubblica e che è anche la gola profonda dell’inchiesa sul sistema Marsica che vede indagate 37 persone, tra cui sindaci, amministratori e tecnici marsicani, oltre all’onorevole Filippo Piccone, vicesindaco di Celano in questa legislatura. l’ha accusata nel corso di due interrogatori in relazione a una campagna elettorale degli anni scorsi. Originario del Frusinate, Capogna è amministratore della Saridue Srl e con le sue denunce nei mesi scorsi ha originato una maxi inchiesta nei confronti di politici e funzionari di Comuni marsicani, descrivendo un sistema di “tangenti sui lampioni” con contanti e regalie in cambio di commesse nel suo settore. Un’indagine di cui questo nuovo filone è uno stralcio. Stefania Pezzopane, 57 anni, senatrice dal 2013, è stata anche assessore e presidente del Consiglio in Comune, presidente della Provincia dell’Aquila e assessore e vice presidente del Consiglio regionale.
“Non so nulla, non ho ancora ricevuto niente, tuttavia ho fiducia nella magistratura – afferma la senatrice – Mi dispiace che i magistrati debbano lavorare spesso su cose del genere, mi sembra un grande calderone che alla fine si chiarirà”. A interrogare Capogna i sostituti procuratori della Repubblica di Avezzano Maurizio Cerrato e Roberto Savelli, che tra le sue parole hanno riscontrato un’autonoma fattispecie di reato che coinvolgerebbe la Pezzopane, in violazione della legge numero 195 del 1974, quella che regola appunto il finanziamento ai partiti. Per questo è stato aperto un fascicolo autonomo e lo scorso 11 aprile le carte sono state trasmesse alla competente procura aquilana, dal momento che il fatto sarebbe avvenuto nel capoluogo. Nelle scorse settimane, in un secondo interrogatorio fiume, il principale indagato e accusatore, è stato sentito dagli agenti della squadra Mobile aquilana, in particolare della prima sezione diretta dal sostituto commissario Sabatino Romano. Secondo quanto appreso da fonti investigative, anche in questo filone si starebbe verificando la possibile sussistenza di ipotesi accusatorie di corruzione. L’inchiesta nata dalle denunce di Capogna è sfociata nel marzo 2016 in perquisizioni e acquisizioni di documenti nei confronti di 25 indagati, che sono diventati 36 pochi giorni fa, quando sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini.
L’inchiesta della procura di Avezzano parte da una presunta associazione a delinquere composta da Gianfranco Tedeschi, Danilo Paolini, Mariano Santomaggio e Angelo Capogna. I reati riguardano i comuni di Avezzano, Trasacco, Ortucchio, Villavallelonga, Collelongo, Castellafiume, Celano.
Le altre persone indagate per reati diversi sono Francesco Di Stefano, dirigente del Comune di Avezzano, Luca Dominici, ex assessore di Avezzano, Claudio Tonelli, ex capo di gabinetto del sindaco di Avezzano Antonio FLoris, Martorano Di Cesare, ex sindaco di Villavallelonga, Angelo Salucci, ex sindaco di Collelongo, Filippo Piccone, ex sindaco di Celano, Gianluca Del Corvo e l’avvocato Vittoriano Frigioni, ex assessori al Comune di Celano, Mario Quaglieri, attuale sindaco di Trasacco, Federico D’Aulerio, ex sindaco di Ortucchio, Roberto Salvi, ex assessore del Comune di Trasacco, Guido Pignanacci, assessore a Ortucchio, Luigi Babusci, libero professionista, Paolo Venditti, ingegnere, Mauro Contestabile, ingegnere, consigliere comunale ad Avezzano, Mauro Aureli, dirigente comunale a Celano, Aurelio Maurizi, ex sindaco di Castellafiume, Salvatore Manfredo, ex assessore Castellafiume. Indagati ancora a diverso titolo Fabrizio Di Battista, Corrado De Angelis, Luigi Ciacca, Paola Quaglieri, Elio Morgante, Cesidio Piperni, Ermanno Bonaldi, Mario Gatti, Giampietro Attili, Mauro Contestabile, Fabio Buccitti, Luca Manzoni, F.M.M., oltre a Angelo Capogna, legale dell’azienda che avrebbe gestito la pubblica illuminazione in numerosi Comuni della Marsica e la “gola profonda” che ha raccontato di aver pagato tangenti e dato regalie. In ballo secondo l’accusa dei sostituti procuratori Maurizio Maria Cerrato e Roberto Savelli, ci sarebbero appalti che vanno dai 60mila euro di Celano, fino a quelli dell’importo di quasi 600mila euro ad Avezzano.