Canistro. Si arricchisce di un altra indagine il lavoro sulle pubbliche amministrazioni della procura della Repubblica di Avezzano. Si scava su presunte irregolarità in numerosi appalti nella Marsica che vede coinvolti amministratori locali e regionali. I poliziotti della Squadra Mobile della questura dell’Aquila, diretti dal dirigente Gennaro Capasso, nel massimo riserbo hanno effettuato nei giorni scorsi quattro perquisizioni domiciliari ai danni di altrettante persone indagate: si tratta dell’ex vice sindaco con delega ai Lavori pubblici di Canistro (L’Aquila), Paolo Di Pietro, attualmente consigliere comunale della maggioranza guidata dal sindaco Angelo Di Paolo, ex consigliere e assessore regionale ai Lavori pubblici, del quale Di Pietro è stato collaboratore di staff; dell’amministratore delegato del Consorzio acquedottistico marsicano (Cam), Giuseppe Venturini; del sindaco di Casacanditella (Chieti), Giuseppe D’Angelo; dell’imprenditore teramano Emiliano Pompa.
Le perquisizioni effettuate martedì scorso, in particolare dal servizio criminalità organizzata guidato dal sostituto commissario Sabatino Romano, hanno portato al sequestro di documenti e computer che sono già al vaglio di esperti nominati dai pm titolari dell’inchiesta, Roberto Savelli e Maurizio Maria Cerrato. Secondo quanto si è appreso, nel caso di Canistro l’inchiesta riguarderebbe gli appalti per i lavori ai cimiteri ai tempi in cui Di Pietro era assessore ai Lavori pubblici con il sindaco Antonio Di Paolo, figlio di Angelo. Nel caso del comune chietino le indagini avrebbero fatto emergere irregolarità in alcuni appalti. Le ipotesi di reato sarebbero riferite alla turbativa d’asta, ma anche alla corruzione.