Avezzano. Il papa apre ai divorziati? Più tolleranza per gli omosessuali? Negli ultimi giorni le notizie trapelate dal vaticano sono state reinterpretate come una sorta di svolta mondiale della dottrina cristiana. In realtà le informazioni erano solo le tematiche dell’Instrumentum Laboris, le linee guida redatte dal sinodo straordinario dello scorso anno che saranno oggetto di discussione al sinodo dell’autunno prossimo. Non c’è nulla di certo, quindi, ma solo delle ipotesi sulle quali i padri sinoidali dovranno ragionare tenendo bene in mente i “suggerimenti” arrivati dall’incontro dello scorso ottobre nel quale si è parlato del sacramento per i divorziati, ma anche del rispetto per gli omossessuali e della presenza femminile nel mondo ecclesiale. “Il papa ha voluto che ci fosse lo scorso anno un sinodo straordinario dal quale sono nate delle linee programmatiche”, ha commento don Roberto Cristofaro, parroco di Carsoli, “non c’è un’apertura in atto, da domenica prossima non è che tutti i limiti imposti fino a ora ai divorziati risposati scompariranno. Bisogna sempre attendere il documento finale del sinodo che poi verrà presentato al papa che deciderà cosa prendere e cosa scartare per l’esortazione apostolica finale. La chiesa nella sua storia millenaria segue il principio della prudenza che si rifà su quello della giustizia. Tutti siamo soggetti alla misericordia di Dio, ma la misericordia è frutto di un cammino e sono sicuro che il sinodo dirà che i divorziati potranno essere riammessi ai sacramenti dopo un cammino penitenziale”. La prudenza di papa Francesco si rispecchia anche nei suoi “operai” che giorno dopo giorno hanno davanti una realtà sempre diversa. “Il papa ha sottolineato semplicemente degli aspetti”, ha commentato don Francesco Tallarico, pastorale della famiglia, “la rivendicazione sindacale non ci appartiene. Il sinodo ancora deve esserci e il papa, molto rispettoso degli altri, non ha anticipato nulla e soprattutto mai si metterà al posto dei padri sinodali a prendere decisioni”. Nella Chiesa operano tante coppie proprio come quella di Marco De Foglio che con la moglie, Marilena D’Onofrio, si occupa della pastorale della famiglia. Secondo Marco: “è chiaro che marito e moglie sono un pò come Dio e la Chiesa, Cristo non la tradirebbe mai al tal punto che morirebbe per lei. Così un pò sono due sposi, quando sono uniti fanno vedere questo. Anche nei sacramenti se due non vivono questa unione forte è come se facessero vedere che Dio e la Chiesa, proprio come dice San Paolo, non si vogliono bene. E’ chiaro che la fragilità umana esiste, il papa guardando la fragilità ci dice di non giudicare ma di amare e in questo abbraccio c’è tutto, c’è l’amore, c’è la fratellanza e c’è il perdono. Stanno nascendo tanti percorsi nelle diocesi italiane per le persone divorziate, c’è la voglia di accompagnarle in un cammino di rinascita perché il divorzio è qualcosa che fa soffrire, soprattutto se ci sono i figli.