L’Aquila. Sono arrivati in mattinata nella posizione che domenica scorsa i due alpinisti hanno condiviso su whatsapp alla loro prima richiesta di aiuto. Sono i quattro uomini in forza alla stazione del Sagf, Soccorso alpino della Guardia di Finanza, dell’Aquila, al comando del luogotenente Paolo Passalacqua.
Ma non è stato possibile individuare nessuna traccia di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due alpinisti originari dell’Emilia Romagna, arrivati in Abruzzo domenica scorsa per la salita del Gran Sasso, la vetta più alta di tutto l’Appennino.
Perazzini è un elettricista dipendente della Nuova Cei, Gualdi è titolare di una ditta di infissi che si trova a Savignano. Sono molto amici, sono vicini di casa e sono esperti di montagna. È stato uno di loro due a inviare la posizione ai soccorritori che hanno messo da subito in moto la macchina delle ricerche, purtroppo, come già accaduto molte volte in Abruzzo in inverno, bloccata da condizioni meteo inclementi.
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Questa mattina i quattro soccorritori sono arrivati a Fonte Cerreto e sono saliti fino alla vetta dell’angusto monte. Una volta arrivati in quota hanno raggiunto prima la sella del Monte Aquila e poi quella del Corno Grande. Nel punto presunto in cui dovrebbero trovarsi i due alpinisti hanno trovato una scarsissima visibilità e così hanno virato verso un canale parallelo, più in basso. Si parla di una quota che si aggira intorno ai 2200 metri.
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Si tratta di uomini allenati, che in Abruzzo abbiamo visto lavorare già tante volte in condizioni estreme, anche in termini di pericolosità. I quattro uomini sono saliti con gli sci da scialpinismo e hanno utilizzato i ramponi. Dopo ore di perlustrazione, il rientro, intorno alle 13.30. È stata utilizzata la funivia, ripristinata dopo il blocco nei giorni scorsi, dovuto probabilmente a una scheda bruciata. Proprio per il guasto 11 soccorritori del soccorso alpino e speleologico d’Abruzzo sono rimasti due notti bloccati al rifugio Lo Zio.
L’amministratore unico del Centro Turistico Gran Sasso, Gianluca Museo, ha già fatto sapere che “nella giornata di domani 27 dicembre, la funivia del Gran Sasso D’Italia sarà in funzione solo ed esclusivamente per gli operatori impegnati nelle attività di soccorso”.
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Domani mattina un nuovo tentativo. “Domani potrebbero verificarsi le condizioni per il volo di un elicottero”, spiega il comandante del Sagf dell’Aquila, Passalacqua, “saremo presenti anche con i cani e i loro conduttori. Un’altra squadra si muoverà come oggi. Stiamo monitorando tutta l’area individuata ma le condizioni del tempo finora non hanno favorito le operazioni di ricerca. Ci sono strati di neve molto alta. È previsto anche l’arrivo dell’antenna Recco, la tecnologia per la ricerca di dispersi in ambienti interessati da valanghe”.
Anche stavolta nulla è lasciato al caso. I professionisti della montagna sono a lavoro. Non si può far altro che attendere l’esito dell’ennesima vicenda che sta lasciando l’Abruzzo e l’Italia intera, con il fiato sospeso.