Luco dei Marsi. All’esito di una stagione sorprendente e trionfale che è valsa la promozione in Eccellenza ad otto anni di distanza dall’ultima volta, dopo mesi vissuti su un ottovolante di emozioni generato da una spontanea sinergia emotiva tra squadra, società e comunità locale, nubi grigie si addensano sul futuro della storica compagine marsicana dell’Angizia Luco.
Era nell’aria ma, nelle ultime ore, la notizia ha assunto il crisma dell’ufficialità: la presidenza Favoriti ha rimesso nelle mani del sindaco il sodalizio sportivo, ponendo fine alla crisi che si era aperta in seno alla governance lo scorso 27 giugno con le dimissioni presentate da larga parte del quadro societario di lì a breve. Parte in questo momento una rincorsa volta ad onorare l’imminente e cruciale scadenza rappresentata dal completamento delle pratiche per l’iscrizione al campionato che avrà come deadline il prossimo venerdì 19 luglio.
Durante la scorsa estate si respirava aria da “tana libera tutti” in quel di Luco, con la volontà di approcciare una stagione di basso profilo maturata sulla base di considerazioni prettamente economiche che ne suggerirono la scelta; una situazione che, di certo, non poteva tenere tranquillo lo zoccolo duro della squadra, già pronto a guardarsi intorno alla ricerca di lidi migliori. L’ingresso di Favoriti ad agosto bloccò l’esodo, dando solidità finanziaria alla squadra che, così, iniziò l’annata con ritrovate certezze che presto si tradussero in risultati superiori ad ogni pronostico.
Al giro di boa, l’Angizia era infatti già pressoché salva. Si decise di rilanciare, di non accontentarsi dell’obiettivo minimo puntando invece al sogno promozione con gli arrivi di calibro rappresentati da Moro e Mauti. L’entusiasmo in paese deflagrò e si assisteva in ogni singolo match casalingo a gradinate piene condite da un tifo degno di categorie ben superiori. Poi la doccia fredda, rovesciata dalle nuove direttive in materia di ordine pubblico, che resero il Comunale luchese inservibile, costringendo l’Angizia a disputare gli ultimi match ad Avezzano stante il mancato rispetto degli standard del campo di casa, circostanza che ha rappresentato un fardello dal punto di vista del mancati introiti non indifferente per realtà come quella in oggetto che si nutrono ed alimentano del supporto prodotto dalla biglietteria.
Questo non scalfì la determinazione della squadra che ha avuto in mister Giordani ben più di un allenatore, un vero collante, un primus inter pares capace di tracciare la rotta che lo scorso 28 aprile portò all’agognato traguardo. In due mesi, l’orizzonte si è incupito e le prospettive restano incerte. Da un lato, una fronda composta da quattro consiglieri, il direttore sportivo ed il Cassiere che con, una missiva del 2 luglio scorso, comunica al presidente Favoriti, l’aver rassegnato con effetto immediato le proprie dimissioni dagli incarichi societari e, dall’altra, un presidente che si è trovato a far fronte in solitaria alla gestione del club fino alla decisione, maturata negli scorsi giorni e divenuta notizia nelle ultime ore, di rimettere l’Angizia Luco nelle mani del primo cittadino confessando come “potevo vendere, c’erano acquirenti disposti a rilevare la società ma in questi mesi ho scoperto quanto i luchesi sentano la squadra come una cosa propria ed ho pensato di riconsegnare proprio a loro la squadra”.
Lo stesso Favoriti avrebbe anche rassicurato l’ambiente comunicando di aver saldato negli scorsi giorni tutto quanto dovuto a qualunque titolo a staff, fornitori e calciatori nell’ultimo mese, mettendo le pendenze della società in pari. Ora, però, parte il conto alla rovescia. La speranza è che tutto trovi congrua soluzione e non si verifichi l’ennesimo brutto risveglio cui gli sportivi sono diventati, loro malgrado, decisamente sin troppo avvezzi.