Avezzano. Evitare eccessi nel prescrivere esami che sconfinano talvolta persino nell’abuso terapeutico, prestare più ascolto al malato, non avere fretta, scegliere le parole giuste per comunicare col paziente: è la filosofia d’approccio, tra l’umanesimo e la medicina, che ispirerà il sesto congresso regionale Abruzzo-Molise della Società italiana di Angiologia e Patologia Vascolare (SIAPAV), in programma ad Avezzano, sabato prossimo 7 ottobre, al castello Orsini (dalle ore 9.00), che radunerà 100 specialisti italiani della disciplina. Il titolo dei lavori è evocativo del filo conduttore: ‘Primum non nocere: la nobile arte di non fare in patologia vascolare’. Il congresso è promosso dal dottor Mauro Pinelli, presidente SIAPAV Abruzzo-Molise e responsabile del servizio angiologia dell’ospedale di Avezzano. Un congresso di respiro internazionale per la presenza di studiosi provenienti dalla Francia, a cui parteciperanno specialisti italiani di Padova, Trento, Bologna, Firenze, Genova. L’assemblea congressuale di Avezzano anche in questa edizione presenterà un parterre di partecipanti di rilievo grazie alla reputazione che si è conquistata negli anni il servizio di angiologia dell’ospedale di Avezzano che, oltre ad eseguire circa 8.000 prestazioni complessive l’anno, è uno dei pochi in Regione ad adottare la cura Chiva.
Quest’ultima consiste in una metodica finalizzata ad evitare la demolizione della safena (vena degli arti inferiori) durante il trattamento delle vene varicose, in modo da ridurre le recidive e rendere possibile, in caso di necessità, l’utilizzo della stessa per un bay-pass arterioso. L’angiologia dell’ospedale di Avezzano, che opera in stretta sinergia con la chirurgia vascolare e la radiologia interventistica, esercita una buona attrazione sulle regioni contermini (Lazio in particolare), creando mobilità attiva. Tra i partecipanti vi sarà Marco Bobbio, illustre cardiologo ed epidemiologo, autore di un libro che si intitola ‘Troppa medicina’ e che si snoda sulla necessità di recuperare il rapporto medico-paziente e di evitare prescrizione tout court di esami e terapie, senza un’attenta analisi dei reali bisogni, anche psicologici, del paziente. “Si cominciano a nutrire seri dubbi”, dice al proposito l’organizzatore del convegno, dottor Pinelli, “sul fatto che le cure più complesse e costose portino sempre dei benefici ai nostri pazienti”. Il convegno ha proprio lo scopo di suscitare una riflessione su ciò che induce oggi ad esagerare fino a spingersi in abusi terapeutici anche nel campo delle malattie vascolari.