Gioia dei Marsi. Ancora orsi che sconfinano dal perimetro del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e che si avvicinano ai centri abitati.
Ieri mattina la furbissima e scaltra Amarena si è fatta viva a Casali d’Aschi dove ha fatto colazione con polli, tacchini e galline. In tutto 27 animali. È stata fotografata nella frazione di Gioia dei Marsi mentre si aggirava “in giardino” con il suo pasto. Erano le prime ore del mattino.
Poco prima i carabinieri del nucleo Parchi, da Gioia dei Marsi si erano mossi verso Paterno, la frazione di Avezzano, dove un altro orso era stato avvistato sulla Circonfucense, in località Pietragrossa. I carabinieri, specializzati proprio in questo tipo di interventi, hanno trovato l’orso, un grosso esemplare maschio e pertanto presumibilmente non un cucciolo di Amarena, mentre si avvicinava alla Pineta. I carabinieri lo hanno allontanato per evitare che si avvicinasse al centro abitato. È accaduto all’alba. L’orso ha anche scavalcato una rete di recinzione. Il timore è che proprio lì intorno si possa aggirare un esemplare femmina.
Ad aprile abbiamo incontrato il direttore del Parco, Luciano Sammarone, che ci aveva spiegato che proprio durante il lockdown gli animali selvatici hanno iniziato ad avvicinarsi più facilmente nei centri abitati, incoraggiati anche dal fatto che per via del coprifuoco non ci fossero persone in giro.
L’azione del Parco sugli orsi più problematici
Qualche giorno fa il personale del Parco, composto da professionisti del settore, ha catturato a Carrito, frazione di Ortona dei Marsi, uno dei cuccioli di Amarena che è stato “battezzato” con il nome di Juan Carrito. L’orso, definito “problematico”, è stato dotato di un radiocollare ed è stato poi rimesso in natura, in modo che potrà ora essere seguito e rieducato. Ma soprattutto potrà più facilemente esssere persuaso a tornare in montagna, dove sicuramente starà più in sicurezza, lontano dalle auto e dall’uomo.
Il monito del Parco Nazionale d’Abruzzo
Lo staff della comunicazione del Parco Nazionale ha più volte condiviso messaggi importanti per dissuadere le persone ad avere atteggiamenti non consoni al rispetto degli animali selvatici. Tra gli altri ne riportiamo uno pubblicato all’indomani dell’incursione dell’orso a Celano, dove l’animale è stato seguito e spaventato.
Non esistono scusanti.
Non ci sono giustificazioni.
Non reggono i “che sarà mai”,
E né tantomeno i “non ci avevo pensato”.
Inseguire un animale selvatico, in auto o a piedi, oltre che ad essere REATO, è SEMPRE causa di stress e di PERICOLO per l’animale stesso. E poco cambia se lo si fa sulla spinta di sentimenti “positivi”, come la “curiosità” e “ammirazione”. In questi momenti gli animali sono letteralmente braccati, con lo stress alle stelle e, soprattutto, sono indotti e costretti ad agire in maniera del tutto imprevedibile, in preda alla paura.
Qualche giorno fa è accaduto di nuovo. Ancora una volta un orso bruno marsicano è stato inseguito con la macchina e per giunta tra le strade di una cittadina (Celano, AQ) molto popolata. Il tutto documentato con video e postato sulle piattaforme social.
Al cospetto di uno degli animali più RARI al mondo dobbiamo agire con prudenza, consapevolezza e GRANDE SENSO DI RESPONSABILITA’. Inseguire un orso con la macchina è un comportamento crudele ed altamente incivile, le cui conseguenze possono andare ben oltre l’immaginazione di molti.
Per citare solo il caso più drammatico, durante l’estate di due anni fa delle persone hanno rincorso un’orsa con tre cuccioli dell’anno nel pieno centro di Pescasseroli, alle 4.00 di notte.
Il nucleo familiare si separò a causa di questo evento.
Uno dei tre orsetti non è mai più stato ritrovato, probabilmente deceduto a causa di predazione da altro animale.
Ma sono tante altre le situazioni di concreto pericolo a cui potremmo esporre l’orso a causa del nostro comportamento, aumentando il rischio che possa essere investito da un’altra macchina, o costringendo l’animale a scavalcare muri e/o recinzioni troppo alti e/o pericolosi.
All’interno di un paese o su una strada di montagna, se mentre guidi incontri un orso sulla strada, puoi proteggere l’orso seguendo queste poche semplici regole:
• Ferma la macchina;
• Avverti il Parco (0863/9113241) o i Carabinieri Forestali (1515) dell’avvistamento;
• Attendi che l’orso si allontani dalla strada da solo.
Cos’altro puoi fare?
Se vivi in un territorio frequentato dall’orso, anche solo saltuariamente: puoi parlarne. Puoi parlarne al bar, al centro sportivo, in famiglia, puoi farlo con gli amici e le amiche, con i conoscenti e con i turisti. Racconta la tua passione per l’orso e cerca di sensibilizzare tutti verso i giusti comportamenti. Parla il più possibile di quanto sia sbagliato seguire un orso e di quanto sia importante tutelare il simbolo più bello, e al tempo stesso più fragile, del tuo territorio.
La forza delle parole è straordinaria. Sono un’arma formidabile per aiutare a costruire e diffondere la cultura della conservazione necessaria per poter proteggere l’orso bruno marsicano, come tutto il resto della meravigliosa fauna dell’Appennino!