Aielli. Come custodire un tesoro? Celarlo nella clandestinità o esibirlo in una teca di cristallo? La storia marsicana è uno di quei tesori, spesso nascosti e non sufficientemente riconosciuti, che malgrado la rilevanza nella storiografia è un patrimonio che molti ancora non conoscono appieno.
Le narrazioni sono dense di figure emblematiche, ma tra tutti spicca di sicuro Ignazio Silone, che da sempre ha un legame profondo con la storia dei Marsi. Secondino Tranquilli scelse il suo pseudonimo ispirandosi a Quinto Poppedio Silone, il valoroso generale Marso che guidò i ribelli nella Guerra Sociale, lottando per il diritto alla cittadinanza romana. Questo legame evoca la grandezza di un popolo che ha combattuto tenacemente per i propri diritti. Silone, con i suoi romanzi, descrive la dura realtà dei luoghi marsicani, i sacrifici dei suoi abitanti e l’inesorabile dignità con cui hanno affrontato le sfide della vita. La storia di questo territorio è legata alla sua vicinanza a Roma, dalla resilienza dei suoi abitanti davanti alle asperità e alla profonda conoscenza della natura.
Ed è proprio ai “Siloni”, sia a Poppedio ma soprattutto a Ignazio, che è dedicato l’ultimo brano dei “Brigante e Parente”, duo costituito da Alessandro Sinibaldi e Cesare Del Campanile. Il nuovo brano “Ancora il Nulla” evoca con maestria quest’eredità storica e culturale, sottolineando il ruolo cruciale di figure storiche che hanno fatto la storia della Marsica, dell’Abruzzo e poi raccontate in ogni angolo del globo. Come canta il brano: “In capo a tutti c’è Dio, poi viene il principe, poi le guardie, i loro cani, e poi il nulla, il nulla e ancora il nulla… e poi vengono i cafoni… “. Con questo singolo, Brigante e Parente ci invitano a immergerci nella profondità della storia marsicana, offrendoci una chiave di lettura per comprendere l’essenza di una terra ricca di sacrificio, lotta e dignità. Il videoclip che segue è stato girato da “Impressione” di Vittoriano Palerma, grazie al patrocinio del Comune di Aielli, ed è stato girato proprio davanti al murales dove è stato trascritto il capolavoro di Ignazio Silone, Fontamara.