Luco dei Marsi. L’amministrazione di Luco dei Marsi per la memoria, in ricordo di tutte le vittime dei totalitarismi che hanno insanguinato il novecento e contro il pericolo del riproporsi delle derive liberticide. In piazza Umberto I, a Luco dei Marsi, si è tenuta la cerimonia di commemorazione di Giovanni Palatucci, ex Questore di Fiume, insignito della Medaglia d’oro al Merito civile, proclamato dalla Chiesa “Servo di Dio”, riconosciuto dallo Yad Vashem “Giusto tra le Nazioni”.
Presenti, con la sindaca Marivera De Rosa e un’ampia rappresentanza di Giunta e Consiglio comunale, il dirigente del commissariato di Avezzano, vice questore della Polizia di Stato, Giancarlo Ippoliti, il capitano Luigi Strianese, comandante della compagnia dei carabinieri di Avezzano, insieme a una Rappresentanza in alta uniforme della Polizia di Stato e del personale della Polizia scientifica, al maresciallo Marco Fanella, comandante della stazione carabinieri di Luco dei Marsi, e don Giuseppe Ermili, con i rappresentanti dell’ANPI Marsica, del Gruppo Alpini di Luco dei Marsi e delle associazioni del COC comunale, Cai Coppo dell’Orso e Proloco.
Giovanni Palatucci, giovane questore di Fiume, morì nel campo di concentramento di Dachau, in cui era stato internato dopo essere stato arrestato e torturato dalle SS per l’attività, condotta nel ruolo, definita nell’accusa: “cospirazione e intelligenza col nemico”, con le leggi razziali in vigore e durante l’occupazione nazista di Fiume, un’attività con cui, si stima, salvò circa 5000 tra ebrei italiani e stranieri. Nel corso della cerimonia si è proceduto alla piantumazione di un albero dedicato e allo svelamento della targa in memoria.
“Il coraggio e l’opera di Giovanni Palatucci rappresenteranno per sempre un luminoso esempio di resistenza contro la barbarie”, ha sottolineato la sindaca De Rosa durante la cerimonia, “Commemoriamo il valore altissimo di un uomo che seppe andare incontro al martirio e alla morte per i valori e l’idea stessa di Umanità, al di sopra e al di là di tutto, che da sempre attraversa il tempo e ispira le azioni dei Giusti. Un senso di giustizia e rispetto di quell’Umanità, nell’accezione più alta che possiamo immaginare, che – è l’auspicio – guidi i passi di ognuno e ispiri le nuove generazioni affinché la notte delle coscienze non sopraggiunga mai più”.