Pescina. “La politica che viviamo in questi giorni altro non è se non il riflesso negativo di quella nazionale. C’è un mare di personalismo che gira e c’è anche molta poca umiltà. C’è chi crede di poter fare il sindaco senza sapere di cosa si tratta, ma ci vuole anche un minimo di esperienza per farlo, la cosiddetta gavetta”. Lo dichiara Gregorio Toccarelli, già sindaco di Pescina dal 1997 al 2006, oltre che che ex assessore presso lo stesso Comune ed ex consigliere provinciale”
“Le difficoltà di questo momento e la frammentazione che c’è nella società mi ha fatto riflettere: cerchiamo di riunire ciò che possiamo mettere insieme. Abbiamo una somma di debolezze da colmare. Unità sarà il concetto da portare avanti. I prossimi ventiquattro mesi saranno davvero complessi, ma vedo anche una possibilità di ripresa. Arriveranno cospicui fondi dall’Europa che daranno una mano fondamentale, ma bisogna essere preparati. Ritengo di poter dare un contributo, mi metto a disposizione”.
“E’ fondamentale rimettere al centro la politica territoriale per rendere il paese più coeso, aggregando il più possibile intorno a una lista civica. Se i politici del posto non si mettono insieme, il paese avrà sempre difficoltà. Pescina, San Benedetto, Ortona e Bisegna fanno poco più di novemila abitanti, quindi devono ragionare congiuntamente per fare qualcosa di positivo”. Da qui la decisione di scendere in campo in vista delle elezioni amministrative di settembre.
“Dal 2006 in poi Pescina è cambiata. Era un momento diverso quando abbiamo governato noi, la politica lo era e c’erano sicuramente più risorse. Ora ci sono meno politica e meno fondi, quindi non mi sento di colpevolizzare in toto gli ultimi sindaci. Pescina ha perso molto della sua popolazione, abbiamo un decremento demografico forte e preoccupante. Negli ultimi quindici anni i due terzi dei giovani sono andati via, abbiamo perso la struttura ospedaliera che era un nostro simbolo. Anche la popolazione scolastica è calata. Ci sono tante debolezze cui bisogna porre rimedio”.
“A questa amministrazione uscente va riconosciuto che vi sono numerose opere pubbliche in corso finanziate dalla Regione. Sono meritevoli di plauso. Serve, però, anche una politica rivolta agli anziani. Quindici anni fa lasciammo un progetto esecutivo, in accordo con la Regione, che prevedeva un modulo di Rsa. Andrebbe ripreso assolutamente. Occorre puntare tutto sull’unione dei servizi per portare il territorio a ragionare con un’unica voce e avere maggiore rapporto contrattuale tra i quattro comuni. Solo uniti, e non separati, si va lontano”, conclude Toccarelli.