Avezzano. “Abbiamo un sogno che può diventare realtà: una Avezzano sicura, accessibile, viva e imprenditrice. Ma chi avrà l’onore di guidare questa città lo deve fare mettendo al centro della sua azione gli interessi e i bisogni degli avezzanesi, le loro peculiarità e la loro voglia di fare. La città è viva se le si dà un compito: Avezzano non può essere un problema da risolvere, soprattutto dall’esterno, sia esso Roma o L’Aquila, ma deve diventare la soluzione. Per fare questo dobbiamo tornare a fidarci di noi come avezzanesi e delle nostre qualità; solo allora potremmo costruire quell’autonomia di visione che ci permetterà di rapportarci in maniera paritaria con gli altri territori e cominciare a fare rete”.
Lo dichiara Mario Babbo, candidato sindaco per Avezzano. “Oggi le città si trovano tutte di fronte a nuove, numerose e difficili sfide: quella sanitaria, quella economica e finanziaria che ne è conseguita, quella della ricerca di un nuovo welfare per il sostegno e l’inclusione sociale, quella della sostenibilità e dell’ambiente, quella della competizione territoriale e della ricerca di nuovi modelli che assicurino la qualità della vita nelle comunità con nuovi spazi a misura di uomini, donne, bambini, anziani, disabili. Le fragilità che prima del CoVid si pensava riguardassero solo pezzi di società, oggi, nel post CoVid, come dopo una calamità naturale, sono diventate di tutti”.
“Vorrei che la nostra amministrazione si caratterizzasse non come un semplice susseguirsi di atti burocratici, la cui riuscita comunque sta nel dire chiaramente la verità di ciò che è possibile e ciò che è ’impossibile, ma esprimendo una nuova visione di città sulla base del pragmatismo delle idee e delle soluzioni. Quale sarà la Avezzano possibile? “Avezzano città sicura”sarà un progetto realizzabile senza le demagogie della paura: con una illuminazione capillare delle strade, con l’implementazione della videosorveglianza, con il rafforzamento dei presidi sociali, culturali e commerciali, con le assunzioni di nuove unità di polizia cittadina, con l’introduzione di incentivi alle famiglie che vorranno rafforzare anche la sicurezza delle proprie abitazioni”.
“Avezzano città accessibile” sarà possibile dall’esterno attraverso il potenziamento del collegamento su ferro da Pescara a Roma e, in città, attraverso l’eliminazione delle barriere architettoniche; prestando più attenzione e cura agli spazi esterni, ai parcheggi, ai trasporti, semplificandone l’accesso per disabili, bambini e anziani e favorendone la vivibilità. “Avezzano città viva” la immaginiamo con nuove opportunità di sostegno per l’associazionismo culturale, con l’istituzione dello Sportello Unico per le Attività Culturali, un’unità al servizio delle imprese che creano bellezza, con la valorizzazione degli spazi cittadini periferici per non dover relegare la cultura solo nel “salotto buono”.
“Avezzano città imprenditrice” avverrà attraverso la valorizzazione del settore alimentare; finora Avezzano non ha fatto abbastanza per valorizzare questo settore che pure è un elemento centrale della nostra identità. Il cibo, con la sua filiera produttiva, dovrebbe essere riunito agli altri settori sotto un’unica guida istituzionale, in modo che l’assessorato alle attività produttive possa diventare il referente istituzionale anche di questo settore, creando e promuovendo il Made in Avezzano”.
“Penso a un ortomercato come accade in tutta Europa, da Copenaghen a Barcellona che possa creare investimenti e una collaborazione non competitiva con le altre eccellenze d’Abruzzo. La civicità del nostro sguardo su Avezzano sarà di garanzia perché permeata da quella di tutta la comunità; in un tempo di crolli di certezze e fratture nella società, noi rivendichiamo così il nostro essere costruttori di alleanze”.