Celano. La sua uscita da Amici 20 ha fatto insorgere il web. Perché ha solo 19 anni ma i suoi scritti, cantati dalla sua voce, hanno fatto battere il cuore del pubblico di tutta Italia, restituendo al panorama musicale del Paese, il fresco volto di un giovane cantautore.
Ma soprattutto perché, dietro questa manovra, secondo quanto traspariva in studio, c’è una vendetta consumata a suon di esclusioni e stavolta ordita da Arisa. La cantante era rimasta scottata per l’eliminazione di Arianna Gianfelici e così ha chiamato al confronto Evandro Ciaccia, ex del team di Rudy Zerbi e ora nel team di Anna Pettinelli, divenuto per alcuni minuti, suo malgrado, l’oggetto del riscatto.
Eppure, senza nulla togliere al rapper entrato in scuola al posto suo, quello di Evandro è un genere che manca da tanto in Italia, un genere apprezzato non solo dai giovani newage. Perché se anche la sua voce non è perfetta (ma non lo è neanche quella dei rapper in corsa), ma fino alla sua uscita avevamo creduto che Amici fosse una scuola da cui partire e imparare, quello che regala sono emozioni non scontate e mai banali.
Sabato scorso, è uscito definitivamente dalla scuola di Maria De Filippi, Carlo Evandro Ciaccia, giovane di origini abruzzesi, seppur mai sottolineate durante il talent, arrivato quest’anno alla sua ventesina edizione. Che ha sfornato talenti da dischi di Platino che ormai sono personalità consolidate del panorama musicale italiano.
Figlio di Loreto Evandro Ciaccia, celanese che vive in Africa, responsabile amministrativo di una onlus che collabora con sacerdoti comboniani in Uganda e Barbara Giordani di Leonessa, nel Rietino, Carlo Evandro è nato nel 2001 a Beirut.
Entrato nella scuola il 14 novembre dello scorso anno, il cantautore ha partecipato alla trasmissione con garbo ed educazione che hanno lasciato il passo alla grinta del buon abruzzese solo quando ha tenuto testa al giudizio dissacrante degli insegnati che evidentemente non hanno colto il valore di qualcosa che non è percettibile solo all’orecchio.
Giudice della sfida Luca Dondoni, giornalista musicale, voce storica di Rtl 102.5.
Perché quando Evandro mette in musica le parole, queste raccontano il tormento della sua giovane vita vissuta respiro per respiro, del caldo di terre lontane, di anime ricche quando si nutrono di musica. Suona la chitarra da quando aveva 10 anni e un altro suo hobby è disegnare.
Da Intonaco, a Guacamole fino a Roma centro, il giovane cantautore con nelle vene anche sangue celanese, ha creato intorno a lui un alone di misteriosa curiosità che è stato notato però da Federico Nardelli, produttore musicale di artisti del calibro di Ligabue, Emma Marrone, Ultimo e Gazzelle, che ha salvato la parte migliore di un ragazzo che ha dichiarato devozione solo alla musica e ai suoi testi.
Con una pronuncia inglese ineccepibile, il ragazzo ha più volte dovuto convincere giudici come Rudy Zerbi, Arisa e Anna Pettinelli, su un dettaglio non di poco conto: e cioè che il cantautore ha il testo e la musica come armi vincenti.
Fatto sta che nessuno dei giudici ha ben inquadrato il talento di Ciaccia, facendogli vivere un’esperienza in affanno, anche quando era più che evidente che se Amici è una scuola, si sta lì dentro anche per imparare.
In compenso gli sono stati riconosciuti meriti dal pubblico e indubbiamente da tutti gli altri ragazzi che all’annuncio dell’uscita lo hanno salutato commossi.
Evandro rimane un’ulteriore conferma che l’Abruzzo e la Marsica possiedono musicisti e cantanti che la loro terra d’origine ama e tempra, nonostante il loro talento viene fatto troppo poco spesso coincidere con le “giuste occasioni”.