Avezzano. Sbloccare le pratiche burocratiche sull’energia verde in Italia, abbattere i costi per le imprese energivore e perseguire un’autonomia nazionale strategica sul tema: questa la sintesi di quanto emerso dall’incontro, a forte connotazione pionieristica, intitolato “La sfida dell’energia – Le imprese del territorio s’innovano e rinnovano”, organizzato dall’Amministrazione comunale di Avezzano, in collaborazione con Arap Abruzzo, l’Agenzia regionale per le attività produttive.
Il convegno, inserito nel programma di “Ambientiamoci – seconda edizione”, si è posto l’ambizioso obiettivo di piantare un seme di consapevolezza energetica nel tessuto produttivo locale. Ha aperto i lavori l’assessore Maria Antonietta Dominici: “Con Ambientiamoci – ha detto – abbiamo voluto dedicare diversi convegni scientifici al tema ambiente, cercando di approfondire, con voci variegate e autorevoli, aspetti attuali e scenari futuri”.
Degne di nota le novità messe in campo anche nella Marsica sul fronte dell’incentivazione delle fonti di energia sostenibile e circolare, come la nascita, nel Nucleo industriale, del parco fotovoltaico da 22 megawatt, al servizio delle imprese insediate.
“La sfida dell’energia è molto importante – ha affermato il direttore generale di Arap Abruzzo, Antonio Morgante –. Due anni fa è nata Arap Energia, un organismo partecipato pubblico-privato con lo scopo di operare nel settore delle rinnovabili e mettere a disposizione del tessuto industriale abruzzese una solidità economica importante da investire proprio nelle energie pulite. Compito principale di Arap è promuovere le aree industriali della Regione, con l’obiettivo di renderle ancora più competitive. Oggi, l’elemento-competitività fondamentale è proprio l’energia: il piano industriale di Arap Energia prevede 100 milioni di euro di investimenti da parte del socio privato e almeno 100 megawatt di rinnovabile prodotta. I primi due parchi fotovoltaici nasceranno proprio ad Avezzano; tra giugno e luglio di quest’anno inizieranno i lavori del primo. È inoltre in discussione, in Consiglio regionale, una proposta di legge che conferirebbe ad Arap la facoltà espropriativa anche nelle ben note ‘solar belt’, che si trovano attorno agli stabilimenti industriali. In questo modo, la capacità di Arap Energia di costruire e mettere a disposizione delle imprese energia rinnovabile si moltiplicherà”.
Nel corso del dibattito è stato affrontato un tema complesso e ampio. Tutti i relatori hanno sottolineato la necessità, a livello nazionale, di avviare una programmazione sistemica e catene di lavoro coordinate. “Il tema è molto articolato – ha spiegato Alessandro Paglia, direttore di TES (Transizione Ecologica Solidale) –. Quindici anni fa, ci fu un forte incentivo pubblico per i pannelli fotovoltaici, forse eccessivo: all’epoca l’energia rinnovabile costava più di quella fossile. Oggi, invece, la rinnovabile è la fonte più economica. Si pone ora il tema dell’autonomia strategica italiana nel campo energetico. Le attuali fibrillazioni geopolitiche lo dimostrano chiaramente: nonostante il cambio di fornitori, restiamo legati in modo significativo alle importazioni di gas. Il nostro Piano nazionale ‘Energia e Clima’ fa ancora affidamento sul gas: su questo tema, l’Italia dovrebbe compiere un ulteriore passo avanti verso le rinnovabili, che rappresentano uno strumento strategico essenziale. Ma per farlo servono ingenti investimenti nelle reti. Un aspetto ancora poco esplorato è quello dei bacini idroelettrici utilizzati come enormi batterie. Ad Avezzano, inoltre, procede il progetto della Comunità energetica: qui il ruolo del pubblico è cruciale”.
Secondo i relatori, il Nucleo industriale di Avezzano si candida a diventare un polo di espansione di queste strategie, proprio per la sua forte vocazione energivora. Energia e idrogeno sono stati i temi del futuro più dibattuti.
È poi intervenuto anche il direttore generale di Arta Abruzzo (Agenzia regionale per la tutela dell’Ambiente), Maurizio Dionisio, che ricopre anche la carica di segretario nazionale di AssoArpa. “Arta è un organismo tecnico-scientifico pubblico di controllo, che esercita verifiche e tutela sulle principali matrici ambientali: aria, acqua e suolo. Il rapporto con l’energia è indiretto, perché Arta misura il costo dell’energia in termini ambientali. Il ruolo dell’Ente diventa quindi fondamentale, perché fornisce dati ambientali ai decisori politici. L’energia ha infatti una ricaduta ambientale diretta e, negli ultimi venti anni, è cambiata anche la cultura della protezione, la mentalità alla base della tutela ambientale. Il concetto di sviluppo sostenibile serve proprio a questo: avere una visione chiara del mondo e collaborare con gli industriali, perché prevenire è meglio che curare. Il fossile ha ormai fatto il suo tempo”.
A tirare le somme è stato infine il sub-commissario di Arap Abruzzo, Roberto Romanelli, che ha parlato della “realizzazione, dispiegata in diverse aree geografiche dell’Abruzzo, di pannelli fotovoltaici per abbattere il costo dell’energia, e del progetto sull’idrogeno. Arap firmerà uno dei primissimi hub pubblici per la produzione di idrogeno, che sorgerà in un’area da recuperare a Vasto: oggi questo sito diventa un luogo virtuoso. Esistono poi ulteriori tecnologie da considerare: la Commissione Europea ha recentemente sdoganato le energie provenienti dai mini-nucleari, una tecnologia pulita e non inquinante che sta entrando sempre più nelle riflessioni dei nostri decisori. La scorsa settimana, Arap Abruzzo ha partecipato a un Expo specifico sul tema, tenutosi a Piacenza”.